Le rivoluzionarie Nozze di Figaro di Bellotto

A Ferrara, il 3 e il 5 maggio

02 maggio 2019

Le nozze di Figaro di Wolfgang Amadeus Mozart, uno dei titoli più famosi del repertorio operistico, chiude la stagione lirica del Teatro Comunale di Ferrara dove, venerdì 3 maggio (alle 20.00) e domenica 5 maggio (alle 16.00), va in scena con la regia di Francesco Bellotto.

Musicata (in gran segreto) dal compositore salisburghese su libretto di Lorenzo da Ponte, tratta dall’omonima commedia teatrale del drammaturgo francese Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais e rappresentata per la prima volta all’alba della Rivoluzione Francese (che scoppierà tre anni più tardi), “Le nozze di Figaro” è un’opera buffa che oscilla fra la dimensione di commedia umana per antonomasia e la sua componente ideologico-politica che sostanzia la pièce di Beaumarchais riadattata da Lorenzo Da Ponte. Fu Mozart stesso a portare una copia della commedia di Beaumarchais a Da Ponte, che la tradusse in italiano e che, d’accordo con Mozart, rimosse dalla trama tutti gli elementi di satira politica per aggirare la censura (la commedia di Beaumarchais era vietata dall’Imperatore Giuseppe II, e solo la rimozione delle scene politicamente più discusse consentì di ottenere il permesso di rappresentare l’opera).

In questa nuova edizione Francesco Bellotto riporta  in primo piano proprio la componente rivoluzionaria delle Nozze, in un allestimento che rispetta l’ambientazione temporale dell’opera e mette in evidenza proprio quegli argomenti che determinarono la censura del testo originale, quello beaumarchaisiano, e che quindi furono attenuati o tagliati nel testo dapontiano: la corruzione, gli atteggiamenti prevaricatori dell’aristocrazia e la prepotenza maschile da un lato, dall’altro il messaggio di rinnovamento raffigurato da Figaro, dalla sua onestà intellettuale e dal suo orgoglio.

Malgrado la struttura drammatica complessa, Bellotto intende dare un adeguato risalto al ritmo da commedia e al vorticoso succedersi degli eventi, mantenendo la spontaneità e la leggerezza dell’originale. A renderlo possibile da un lato l’Orchestra Città di Ferrara e il Coro Benedetto Marcello di Venezia – preparato da Francesco Erle – diretti dal valenciano Sergio Alapont; dall’altro lato gli interpreti, giovani vincitori del quarantottesimo Concorso Internazionale per Cantanti “Toti dal Monte”: Davide Giangregorio  nel ruolo di Figaro, Christian Federici (Conte di Almaviva), Yulia Gorgula (Contessa di Almaviva), Francesca Tassinari (Susanna), Marta Pluda (Cherubino) e Francesca Cucuzza (Marcellina). In scena accanto a loro Baurzhan Anderzhanov (Bartolo), Alfonso Zambuto (Basilio/Don Curzio), Sara Fanin (Barbarina) e Luca Scapin (Antonio).

I costumi, firmati da Alfredo Corno e ispirati alla ritrattistica settecentesca e alla Galerie des Modeset Costumes Français, riproducono con esattezza l’abbigliamento dell’epoca, lasciando libera la fantasia solo nelle scelte cromatiche. Le scene, di Emanuele Luzzati, hanno un disegno dai colori pastello e sono costituite da pannelli in tela e in legno che consentono rapidi cambi di ambientazioni; Roberto Gritti è il light designer dello spettacolo.

Per approfondire i temi dell’opera, venerdì 3 maggio (alle 17, ad ingresso libero) presso Sala Agnelli della Biblioteca Ariostea si terrà l’incontro “Le nozze oltre il Mariage, ovvero lo strano connubio” a cura di Simone Brunetti.

 

Il nuovo allestimento è una coproduzione Teatri e Umanesimo Latino SpA – Treviso, Teatro Comunale di Ferrara e Fondazione Pergolesi Spontini – Jesi