- Data di pubblicazione
- 04/12/2023
- Ultima modifica
- 04/12/2023
Les Fleurs di Balletto Civile. Corpo a corpo tra danza e poesia
Dal 7 al 17 dicembre all’Arena del Sole di Bologna
Quale impatto il linguaggio poetico può avere sul corpo in una dimensione politica, di visione, di libertà e di dialogo con la società civile? È la domanda al centro di un nuovo lavoro diretto e coreografato da Michela Lucenti, artista residente di ERT / Teatro Nazionale, per la sua compagnia, Balletto Civile, che quest’anno compie vent’anni. Les Fleurs, come suggerisce il sottotitolo, è un atto performativo per corpi reali, un incontro tra poesia e danza che esplode in tutta la sua potenza grazie alla forza evocativa e immaginifica di parole che sono già immagini.
Lo spettacolo, una collaborazione produttiva di ERT e Balletto Civile nell’ambito di CARNE focus di drammaturgia fisica (diretto proprio da Lucenti) va in scena in prima assoluta dal 7 al 17 dicembre all’Arena del Sole di Bologna. I danzatori (oltre alla coreografa ci sono Maurizio Camilli, Alessandro Pallecchi, Gianluca Pezzino, Emanuela Serra, Francesca Zaccaria e Francesco Gabrielli) agiscono in un particolare ambiente musicale realizzato da Guido Affini: una partitura di suoni che come in un concept album diventa drammaturgia, nascondendo e disseminando frammenti di Leo Ferrè, composizioni elettroniche, e refrain subliminali lontani, che poi diventano le colonne sonore dei sei personaggi in scena.
Lo spettacolo, il cui titolo è tratto dalla celebre opera Les Fleurs du mal di Baudelaire, trae la sua ritmica narrativa dai testi del poeta francese e da scritti originali a firma del collettivo, e mette in scena un corpo a corpo tra la danza e l’atto poetico, come possibile riscrittura del mondo, scandita da nove temi cardine: il poeta, la bellezza, il tempo, la noia, l’esilio, la rivolta, la ferita, la città, e infine la poesia stessa. “Quello di Charles Baudelaire in I fiori del male – spiega Lucenti – è un unico grande racconto ‘bucato’. Un racconto di situazioni fatto per immagini, con delle fratture, dei fori, delle zone in cui ognuno di noi può ritrovarsi, scovando dei tratti comuni, delle fragilità condivise. La raccolta di poesie parla della bellezza dei corpi imperfetti di personaggi ai margini della società, reietti, borderline, che diventano, grazie ad uno sguardo nuovo, creature magnifiche. Assonanza importante con il pensiero di Balletto Civile, che da sempre costruisce i propri lavori prestando i corpi a una narrazione lirica di protagonisti che sono anti-eroi. Facciamo di questi nostri fiori un unico bouquet, qualcosa di simile alla raccolta. Le poesie sono dei vasi comunicanti, come i personaggi nelle loro solitudini mostruose, si guardano in un’unica magnifica cattedrale che è l’esistenza”.
Attorno allo spettacolo si snodano anche vari appuntamenti collaterali, come un lavoro fotografico di Jacopo Benassi, invitato dalla coreografa a entrare all’interno delle prove per catturare con il suo obiettivo i particolari dei corpi, esposti in una mostra fotografica all’Arena del Sole. Inoltre, da mezz’ora prima dell’inizio del lavoro va in scena nel Chiostro del teatro una performance intitolata Déménagement (dal 7 al 17 dicembre), un duetto sulla lunghissima storia d’amore tra Charles Baudelaire e la sua amante di origini africane Jeanne Duval, interpretato da Francesco Gabrielli e Ambra Chiarello. Contemporaneamente, nell’area antistante la sala Salmon, si può assistere a Les jeux sont faits (dal 7 al 10 e il 16 e 17 dicembre), un quartetto di performer in abiti d’oro: due uomini e due donne – Attilio Caffarena, Maurizio Lucenti, Angela Teodorowsky, Simonetta Tuberoso – compongono una partitura di azioni danzate in un luogo che evoca una sala giochi dismessa. Un lavoro sulla possibilità di rischiare tutto, istante per istante in nome del vivere senza rimpianto. Due infine gli incontri: uno con le scuole, il 12 dicembre dopo lo spettacolo, e una giornata di studi sui processi drammaturgici che investono le forme della corporeità nelle arti sceniche, in programma il 13 dicembre, con alcuni protagonisti del panorama artistico contemporaneo, all’interno del ciclo di incontri curato di Enrico Pitozzi.