- Data di pubblicazione
- 16/04/2018
- Ultima modifica
- 16/04/2018
Memorie dal Reparto n. 6. Teatro Nucleo mette in scena la follia
L’anteprima a Pontelagoscuro di Ferrara, il 22 aprile
Il reparto n. 6, pubblicato nel 1892, è uno dei racconti migliori e più impressionanti di Anton Čechov. Attraverso quel luogo, che è il reparto psichiatrico di uno squallido ospedale della provincia russa, e attraverso l’incontro dei due protagonisti – un medico colto e onesto ma incapace di reagire alle storture, bassezze e brutalità che si snodano davanti a lui e uno dei ricoverati, un giovane intelligente e idealista ma caduto in un delirio persecutorio – Čechov muove una forte critica alla disumanità del trattamento manicomiale e alla corruzione e meschina ottusità serpeggianti nella società, facendo emergere l’inconsistenza e la spietatezza del giudizio sociale e notare quanto sottile sia la linea che separa la cosiddetta sanità mentale dalla pazzia.
A quarant’anni dalla Legge Basaglia e alla luce dei molti tentativi di revisionare questa legge che segna il superamento dell’istituzione manicomiale italiana, arriva uno spettacolo teatrale liberamente tratto dal racconto di Čechov: l’appuntamento, in anteprima, è per domenica 22 aprile (alle 20.30) al Teatro Julio Cortazar di Pontelagoscuro di Ferrara. Con il titolo Memorie dal Reparto n. 6 e la regia di Cora Herrendorf, fondatrice della compagnia Teatro Nucleo produttrice dello spettacolo, in scena troveremo una doppia follia, quella reale e quella metaforica, in una pièce che promette forti emozioni e chiede in cambio una riflessione a tutto tondo perché, come afferma la regista, quella legge “è una conquista di civiltà che rischiamo di perdere”.
“Il grande Čechov ha aperto la porta e noi siamo entrati dalla finestra – scrive ancora la Herrendorf, che già negli anni Settanta dava il suo contributo al complesso percorso che portò alla chiusura dei manicomi, tramite l’applicazione di tecniche di ricerca teatrale nei contesti di terapia e recupero psicofisico e l’introduzione del teatro quale elemento di destabilizzazione dell’istituzione manicomiale – “Memorie dal Reparto n. 6” è uno spettacolo sulla poetica di un giovane. Nel tentativo di trasformare le sue visioni in poesia, questo giovane si ritrova immerso nella cinica violenza di un’istituzione che rende folle, diseredato, disabile ed emarginato chi le affida la propria vita o vi viene introdotto con la forza”.
In scena Daniele Giuliani, attore, operatore teatrale e formatore diplomato presso “L’Attore Sciamano”, la scuola di formazione per l’interazione teatrale nel sociale diretta dalla regista dello spettacolo, nonché fondatore e direttore artistico-pedagogico dell’associazione fiorentina Sfumature In Atto, che ha collaborato alla realizzazione dello spettacolo.
Con questa pièce, che sembra un’ideale prosecuzione della penultima regia della Herrendorf sul tema – “Asylum, il manicomio delle attrici” – dedicata nel 2012 alla poesia e alla vicenda esistenziale di Alda Merini, si torna dunque tra le mura di un manicomio, alla ricerca delle verità di quei corpi e di quelle voci da sempre ridotti al silenzio. Per dirla con lo stesso Čechov, “era una situazione simile a quella di un esploratore che volesse ricavarsi un piccolo luogo nel vivo d’una foresta vergine: con quanto più accanimento lavorasse d’accetta, tanto più folta e possente la foresta gli ricrescerebbe intorno. Alla fine Ivan Dmitric, vedendo che ogni sforzo era vano, smise del tutto di ragionarci sopra e si abbandonò interamente alla disperazione e al terrore”. L’obiettivo dell’operazione teatrale è quello di dare voce a tutti gli Ivan del nostro mondo, di portare al centro della scena le emozioni che si nascondono tra le righe scritte da Čechov e quindi di illuminare almeno qualche zona d’ombra della nostra società.
Il disegno luci porta la firma di Franco Campioni (Accademia Internazionale della Luce).