I Miracoli Metropolitani di Carrozzeria Orfeo

Il 9 febbraio a Casalecchio di Reno e il 10 febbraio a Faenza

08 febbraio 2022

Cinici, sagaci, feroci, tragicomici. Sono così gli spettacoli di Carrozzeria Orfeo, compagnia diretta da Gabriele Di Luca e Massimiliano Setti che da tredici anni conquista pubblico e critica con le sue drammaturgie originali in cui si fondono realtà e assurdo, ironia e tragicità, per raccontare la follia del presente. Dopo Thanks for Vaselina, Animali da bar e Cous Cous Klan, con Miracoli Metropolitani la compagnia catapulta adesso il pubblico nei sotterranei maleodoranti di una ex carrozzeria in cui si cucina junk food per intolleranti alimentari. Lo spettacolo farà tappa in regione il 9 e 10 febbraio, rispettivamente al Teatro Laura Betti di Casalecchio (ore 20.30) e al Teatro Masini di Faenza (ore 21.00).

L’opera, tra le più politiche della compagnia, immerge otto figure (Elsa Bossi, Ambra Chiarello, Federico Gatti, Beatrice Schiros, Massimiliano Setti, Federico Vanni, Aleph Viola) in una vecchia carrozzeria riconvertita in cucina mentre fuori le fogne, sature di spazzatura e rifiuti tossici, stanno allagando la città costringendo la popolazione a una autoreclusione forzata in casa. Sembrerebbe un chiaro riferimento al lockdown causato dalla pandemia, se non fosse che la scrittura dello spettacolo è cominciata prima dell’emergenza sanitaria ed è frutto dell’immaginazione di un futuro in cui il pianeta si ribella all’uomo dopo secoli di prevaricazione e abusi da parte dell’uomo.

“Siamo di fronte al disfacimento di una civiltà, alla dissoluzione delle relazioni e dell’amore inteso in tutte le sue accezioni, all’azzeramento del ragionamento e del vero “incontro” a favore di dinamiche sempre più malate tra le quali un’insensata autoreclusione nel mondo parallelo del Web, pericoloso sostituto del mondo reale – così spiegano le note di regia di Di Luca, Setti e Alessandro Tedeschi – Il risultato è la più totale solitudine esistenziale, un’avversaria molto più temibile dell’Isis. L’alimentazione, il rapporto con il cibo come forma di compensazione al dolore, come alienazione di un Occidente decadente e sovralimentato, sempre più distratto e imprigionato dai suoi passatempi superflui, la questione ambientale, la solitudine e la responsabilità: sono questi i temi attorno ai quali di sviluppa il mondo di Miracoli Metropolitani”. Lo spettacolo, “commedia dove si ride tanto, ma dove non si sta ridendo affatto”, racconta quindi di una umanità completamente alla deriva in cui un gruppo di esseri umani, ognuno “perdente” a modo suo, cerca una propria verità per sopravvivere e soddisfare i propri desideri più profondi.

Coproduzione Marche Teatro, Teatro dell’Elfo, Teatro Nazionale di Genova, Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini – in collaborazione con La Corte Ospitale.