- Data di pubblicazione
- 28/04/2022
- Ultima modifica
- 02/05/2022
Pane e Petrolio. L'omaggio a Pasolini di Ariette e Albe
Alla Fabbrica delle Candele di Forlì il 4 e 5 maggio
Da molti anni Luigi Dadina, Paola Berselli e Stefano Pasquini seguono un sentiero teatrale che li allontana dalle ribalte più alla moda e dai velluti dei teatri, per avvicinarli alla provincia, agli operai, alla terra, agli animali da cortile, al cibo preparato con le mani. Co-fondatore del Teatro delle Albe di Ravenna il primo, e fondatori del Teatro delle Ariette, gli altri due, i tre sono da sempre legati da una comune postura rispetto alla vita nell’arte. Nell’altissima dignità e pienezza dell’umile, infatti, viaggiando su binari differenti ma paralleli, hanno cercato e trovato la radice del teatro, quell’incontro semplice tra le persone che brucia intorno a un ideale, a una lotta per il bene comune e per una felicità che sa di pane sfornato in caso e di amici.
L’incontro si compie ancorao pienamente, naturalmente sulle assi di un palcoscenico, grazie a Pane e Petrolio, che Dadina, Berselli e Pasquini porteranno nuovamente in scena in Emilia-Romagna al Teatro Laura Betti di Casalecchio dal 27 al 29 aprile e alla Fabbrica delle Candele di Forlì il 4 e 5 maggio.
Il titolo, significativa dedica a Pier Paolo Pasolini e alla sua capacità di vedere in anticipo la distruzione del mondo contadino e l’omologazione del mondo consumistico, anticipa il senso di un incontro preparato nel tempo in cui emerge la radice comune delle loro storie, le origini umili di figli di un mondo contadino e operaio che oggi, nel velocissimo presente, sembra superato, ma di cui invece conserva tracce incrostate quella periferia e quella provincia il cui popolo rappresenta da sempre il pubblico ideale delle due compagnie: persone comuni, giovani, bambini, abitanti di Lido Adriano, Valsamoggia, Diol Kadd, Calais.
Insieme a Maurizio Ferraresi, storico collaboratore delle Ariette, i tre artisti racconteranno molte storie, quelle escluse dai libri di storia, quelle che intrecciando alto e basso, tragico e comico, passato e presente, possono forse rendere conto di un tempo e di uno spazio fatto di persone, di vite, di sogni. L’appuntamento speciale naturalmente è attorno a un tavolo, “per il tempo di uno spettacolo che assomiglia a un pranzo o a una cena che potrebbe essere l’ultima, la prima, oppure soltanto una cena qualsiasi, come in famiglia”.