A Place of Safety. Il nuovo spettacolo di Kepler-452 è un viaggio nel Mediterraneo centrale. Ne parliamo con la compagnia

In prima nazionale a Bologna. Dal 27 febbraio al 2 marzo all’Arena del Sole

25 febbraio 2025

Cosa spinge uomini e donne a imbarcarsi su mezzi di soccorso per aiutare altri uomini, donne e bambini che tentano la traversata del Mediterraneo per fuggire alle guerre, alla fame, alle persecuzioni, o comunque per costruire – legittimamente – una vita diversa da quella attribuita loro per destino di nascita? Cosa provano i soccorritori prima, durante e dopo le loro operazioni, e come si possono raccontare le loro storie che s’intrecciano a quelle dei soccorsi? Attorno a questa domanda si annodano i fili del nuovo spettacolo di Kepler-452, scritto e diretto da Enrico Baraldi e Nicola Borghesi, con la produzione di ERT/Teatro Nazionale, che sostiene la compagnia dal 2018. Reduci dal successo, anche internazionale, de Il Capitale – Un libro che ancora non abbiamo letto, in cui il testo di Marx veniva raccontato attraverso la voce e i corpi di un gruppo di operai della GKN di Firenze, i due registi e drammaturghi bolognesi continuano a intrecciare vita e scena, documentazione e finzione, politica e invenzione, attori e non-professionisti (attori-mondo, nel loro lessico), in un lavoro che si concentra sulla tratta migratoria più letale al mondo: quella del Mediterraneo centrale. 

Abbiamo incontrato Borghesi e Baraldi alle prove dello spettacolo, ecco cosa ci hanno raccontato:

 

Lo spettacolo, al debutto in prima assoluta all’Arena del Sole di Bologna dal 27 febbraio al 2 marzo, vede in scena Borghesi assieme ad alcuni operatori di Life Support – la nave di EMERGENCY e di Sea-Watch: Flavio Catalano, ufficiale tecnico sommergibilista della Marina Militare, ora in pensione e volontario su Life Support per EMERGENCY in ventidue missioni dal 2022; Miguel Duarte, fisico matematico portoghese, un civil sea rescuer nel Mediterraneo centrale dal 2016, membro dell’equipaggio della nave “Iuventa” che ha rischiato fino a venti anni di carcere per un’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, oggi capo missione per Sea-Watch; Giorgia Linardi, giurista e portavoce di Sea-Watch, con esperienze anche con Medici Senza Frontiere a bordo della Geo Barents in Libia e, attualmente, Visiting Professor al Graduate Institute of International and Development Studies di Ginevra; Floriana Pati, infermiera specializzata in medicina della migrazione e che dal 2022 ha partecipato a cinque missioni di ricerca e soccorso nel Mar Mediterraneo centrale sulla nave Life Support di EMERGENCY; José Ricardo Peña, nato in Texas, figlio di immigrati messicani, che ha lavorato come elettricista sulle navi prima di diventare un volontario con Sea-Watch, portando a compimento quattro missioni e dando una mano durante i periodi di cantiere.

Sono alcuni degli operatori che gli artisti hanno incontrato durante il loro lungo periodo di indagine sul campo intorno al tema della SAR (search and rescue), che ha compreso un periodo di residenza a Lampedusa e la successiva partenza per la rotta mediterranea a bordo della nave Sea-Watch 5, l’11 luglio 2024 dal porto di Messina. Nell’arco di quasi cinque settimane di navigazione la crew ha soccorso 156 persone, sbarcate poi nel “place of safety”, il porto di La Spezia. La nave, con Borghesi e Baraldi a bordo, è tornata in Sicilia al termine della missione il 5 agosto.

“A place of safety è un accumulo di storie impossibili da raccontare – spiega la compagnia – accadute in un posto lontanissimo e vicino, ma anche il tentativo di capire come si raccontino, a cosa servano tutte queste storie. A place of safety è la storia dell’incontro tra una compagnia di teatro e un gruppo di persone che ha deciso di dedicare una parte della propria vita al soccorso in mare, ma è anche e soprattutto una scintilla di attenzione sul rimosso collettivo del nostro continente, ciò che accade nel Mediterraneo centrale. In fondo, un discorso intimo su ciò che l’Europa vorrebbe essere, su ciò che non è, su ciò che potrebbe essere”. 

Per approfondire il temi dello spettacolo il 2 marzo l’Arena del Sole ospita Popoli in movimento – Cambiare il racconto, un’opportunità di riflessione su come le narrazioni pubbliche possano influenzare profondamente la percezione dei temi sociali. A guidare la riflessione la compagnia Kepler-452, il fotografo Max Cavallari, la giornalista e conduttrice radiofonica di Radio3 Mondo Costanza Spocci e lo studioso e giornalista Lorenzo Donati.

Video

Intervista a Nicola Brghesi e Enrico Baraldi