- Data di pubblicazione
- 05/07/2025
- Ultima modifica
- 05/07/2025
Plautus Festival 2025: le voci del classico da Sarsina alla scena del mondo
Dal 5 luglio al 16 agosto a Sarsina
Con la sua 65ª edizione, il Plautus Festival rinnova un impegno che dura da oltre sessant’anni: affermare il teatro come servizio pubblico, antidoto alla solitudine e luogo di coscienza civile. Diretto da Edoardo Siravo, il festival si fa presidio del Dramma Antico, riaffermando la vitalità di voci classiche come quelle di Edipo, Sofocle, Plauto e Euripide, capaci di illuminare le contraddizioni del presente. La rassegna si apre con la Festa Romana, il 5 e 6 luglio, evento simbolo organizzato dalla Pro Loco di Sarsina, e si snoda tra Piazza Lucio Pisone e Arena Plautina fino al 16 agosto, con spettacoli, prime nazionali e assolute, opere inclusive e adattamenti contemporanei. Il primo appuntamento è per domenica 6 luglio in Piazza Lucio Pisone con Casinaria di Aureliano Delisi, regia di Michele Pagliaroni, una nuova commedia ispirata a Casina, Pseudolo e Asinaria di Plauto, prodotta dal Centro Teatrale Universitario Cesare Questa dell’Università di Urbino. Sul palco si alternano attori professionisti e studenti universitari, in una rivisitazione vivace e originale del repertorio plautino. Sabato 12 luglio, sempre in piazzetta, va in scena invece Non fui Gentile, fui Gentileschi di Roberto D’Alessandro e Federico Valdi, regia dello stesso D’Alessandro, con Debora Caprioglio. Una pièce intensa e personale, che racconta la vita della pittrice Artemisia Gentileschi, tra violenza subita e affermazione artistica, in una Roma del Seicento ancora ostile al talento femminile.
Il 20 luglio si apre poi il ciclo di spettacoli con audiodescrizione del progetto Teatro No Limits, a cura del Centro Diego Fabbri di Forlì, con Edipo tragedia cieca di Giampiero Pizzol, regia di Daniela Piccari. Un lavoro profondo, realizzato da attori non vedenti, che intreccia la vicenda di Edipo con esperienze reali di cecità, esplorando il buio come spazio di ascolto e verità. La prima nazionale di Amleto – Un granello nell’occhio della mente, adattamento di Jared McNeill e Manuele Morgese, è invece in programma per il 22 luglio. In una dimensione onirica, Amleto precipita in un incubo visivo e psichico, seguendo l’ombra del padre tra paranoia e allucinazione. Lo spettacolo, prodotto da TeatroZeta Aps, riduce la tragedia di Shakespeare all’essenziale, scavando nella fragilità della vendetta.
Il 23 luglio, all’Arena Plautina, arriva invece Anfitrione di Plauto, diretto e interpretato da Emilio Solfrizzi, con un cast che comprende, tra gli altri, Giancarlo Ratti, Viviana Altieri e Rosario Coppolino. L’intramontabile gioco degli equivoci fra uomini e dei, identità travisate e desideri celati torna in scena in una versione divertente, ma anche capace di riflettere sulle maschere della contemporaneità.Il 25 luglio in piazzetta è la volta di una prima assoluta: Biglietto da visita (Carte de visite), esito scenico della Summer School Sarsina-Italie, frutto del lavoro della École Internationale de Mime Corporel Dramatique di Parigi, diretta da Natalie Stadelmann e Ivan Bacciocchi. In scena, gli allievi esplorano la memoria del teatro corporeo, tra Don Chisciotte e Etienne Decroux.
Il 27 luglio si torna all’Arena per il debutto di Apologia di Sofocle – Dialogo sulla giustizia dall’opera di Platone, adattamento e regia di Alessandra Pizzi, con Enrico Lo Verso e Fabrizio Bordignon, produzione ErgoSum. Lo spettacolo ripercorre la figura di Socrate, martire della coscienza, in un parallelo con gli errori giudiziari di ogni tempo.
Tra le date più attese, venerdì 1° agosto, la prima nazionale di Trapulòn, tratto dallo Pseudolo di Plauto, nella traduzione in versi romagnoli di Aldo Spallicci, con musiche originali di Francesco Balilla Pratella eseguite dal vivo. Lo spettacolo, prodotto da Plautus Festival e La Bottega del Teatro Franco Mescolini, diretto da Gigi Palla, restituisce la commedia classica con la freschezza della lingua locale. Commedia incompiuta, scritta e diretta da Luca Cairati, chiude il weekend domenica 3 agosto, all’Arena. Una storia d’amore tra maschere e burattini, in cui Arlecchino e Smeraldina guidano Isabella e Flaminio in un viaggio fantastico fino alla luna. Lo spettacolo integra la LIS – lingua dei segni italiana, grazie alla collaborazione con l’interprete Cesare Benedetti, offrendo un’esperienza accessibile e inclusiva.
Il 6 agosto, di nuovo in prima nazionale, si vedrà uno spettacolo molto atteso: L’Odissea delle donne di Marilù Oliva, con regia di Cinzia Maccagnano e progetto a cura di Federica Di Martino. L’opera dà voce a Penelope, Circe, Calipso e alle altre protagoniste dimenticate del mito grazie a uno sguardo femminile che rovescia la narrazione di Omero. Il 9 agosto, Volpone di Ben Jonson, diretto da Carlo Emilio Lerici, con Edoardo Siravo e Francesca Bianco, sarà un ritratto feroce della brama di potere e ricchezza. Scritta nel 1606, la commedia elisabettiana conserva una modernità sconcertante.
Chiude il festival il 12 agosto con Oreste di Euripide, regia di Alessandro Machìa, interpretato da Pino Quartullo: una tragedia dalla tensione psichica potente, dove gli dèi appaiono distanti e l’uomo è solo di fronte al proprio destino; mentre il 16 agosto Arlecchino muto per spavento, regia e soggetto originale di Marco Zoppello, riporta in scena la Commedia dell’Arte, grazie alla compagnia StivalaccioTeatro. Un omaggio alla maschera e alla gestualità che ancora oggi sanno parlare al cuore degli spettatori.