PolisTeatro Festival. Al via la nuova edizione con un “German Focus”

Dal 7 al 12 maggio

26 aprile 2024

Questa volta gli occhi sono tutti puntati sulla Germania, o meglio sul teatro dell’area di lingua tedesca e su quella straordinaria tradizione che comprende grandissimi autori come Bertolt Brecht e l’austriaco Peter Handke. D’altronde proprio con un omaggio al drammaturgo di Augusta si apre la settima edizione di Polis Teatro Festival, la rassegna ravennate diretta da Davide Sacco e Agata Tomsic / ErosAntEros, in programma dal 7 al 12 maggio in vari spazi della città (Teatro Rasi, Artificerie Almagià, Teatro Socjale). Ad aprire il German Focus è infatti un prologo straordinario in programma il 24 aprile al Teatro Alighieri, dove va in scena Santa Giovanna dei Macelli, nuova produzione internazionale di ErosAntEros che ha appena debuttato all’Arena del Sole di Bologna: una versione originalissima del classico brechtiano, in cui con un cast multilingue, e le musiche originali dal vivo della band cult slovena Laibach, si riflette sul presente costruendo un montaggio in cui scioperi generali, conflitti internazionali, mancanza di diritti e precarietà entrano in dialogo con il testo originale.

Si entra poi nel vivo dal 7 maggio con spettacoli di grandi artisti della scena teatrale europea, prime nazionali, coproduzioni e momenti di confronto tra artisti, studiosi e operatori internazionali. Tra le prime nazionali il collettivo femminista con base a Berlino She She Pop con Posseduto – Un monologo collettivo che rinnova il concetto di “teatro senza pubblico” attraverso un monologo polifonico in cui la comunità dice la sua (11 maggio), seguito da un incontro con la compagnia e il critico Gianni Manzella.
Tra le importanti ospitalità internazionali: Rimini Protokoll, arcinoto gruppo berlinese, con The Walks, performance itinerante ripensata appositamente per il festival, che utilizza lo spazio pubblico come uno scenario teatrale (9-12 maggio); l’artista svizzero Mats Staub con Death and Birth in My Life che affronta i temi universali della nascita e della morte attraverso testimonianze individuali creando un luogo intimo dove provare un’esperienza comune (9-12 maggio); la compagnia italo-tedesca Barletti/Waas con lo storico spettacolo Autodiffamazione del Premio Nobel austriaco Peter Handke (10 maggio).

Altra coproduzione del festival, presentata in prima nazionale è Sulla difficoltà di dire la verità di ErosAntEros, tratta dal saggio politico-letterario di Brecht Cinque difficoltà per chi scrive la verità, che innesca la ricerca sonora-vocale della compagnia con le immagini di realtà del fotografo Michele Lapini (8-10-11 e 12 maggio). Lo spettacolo è presentato anche in matinée come progetto speciale per le scuole superiori di secondo grado di Ravenna (8 maggio), e porta con sé due occasioni d’incontro, una con gli studenti, e l’altra dopo la replica serale dell’8 maggio con una tavola rotonda a cura del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna e del Centro Europe Direct della Romagna sulla Disinformazione e rischio democratico a un mese dal voto europeo.

Molti sono anche i giovani artisti presenti al Festival: con il debutto di Millenovecento/89 di Le Cerbottane, duo femminile, che, nell’ormai tradizionale formula della domenica a pranzo al Teatro Socjale di Piangipane, racconta la caduta del Muro di Berlino e la fine del P.C.I. mescolando memorie di famiglia a quelle storiche (12 maggio); Caterina Marino, selezionata attraverso la rete nazionale a sostegno della creatività emergente In-Box, che con Still Alive analizza il disagio di una generazione che non riesce a proiettarsi nel futuro (9 maggio); i due spettacoli scelti dagli spettatori ravennati tramite il progetto nazionale L’Italia dei Visionari, Be Woman di Antonella Salvatore/Istituto teatrale europeo e – in prima nazionale – Due Schiaccianoci della compagnia Poveri Comuni Mortali (7 maggio). Tra i tanti progetti di incontro, partecipazione e inclusione segnaliamo anche un laboratorio per gli studenti internazionali del Master I-Contact, guidato dal critico internazionale Tom Mustroph, che coordina anche una tavola rotonda di approfondimento sul Teatro contemporaneo tedesco insieme ad importanti operatori internazionali (11 maggio, ore 15).

POLIS Teatro Festival è sostenuto da Ministero della Cultura, Regione Emilia-Romagna, Comune di Ravenna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Svizzera per la Cultura – Pro Helvetia, Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna e dall’Ambasciata della Repubblica di Slovenia.