Purtimiro, feste musicali intorno all’opera barocca

Bach, Netti, Pergolesi, Vivaldi, Stradella, Caldara, Monteverdi e due intermezzi buffi. A Lugo, dal 29 settembre al 15 ottobre

28 settembre 2017

Dal 29 settembre al 15 ottobrenel fascinoso scrigno settecentesco del Teatro Rossini di Lugo tre fine settimana sono interamente dedicati ai capolavori della musica barocca. Stiamo parlando del festival Purtimiro che quest’anno, giunto alla seconda edizione e realizzato con la direzione musicale di Rinaldo Alessandrini, offre al pubblico dieci appuntamenti “barocchi” e altrettante perle del repertorio operistico italiano del tempo.

Rinaldo Alessandrini, clavicembalista, musicologo, direttore d’orchestra, sulla scena internazionale figura di riferimento per la musica del Sei-Settecento, è anche uno dei maggiori interpreti al mondo dell’opera di Monteverdi; quindi non a caso il titolo del festival è attinto proprio da una melodia di Claudio Monteverdi, una delle più celebri dell’intera opera barocca: il duetto “Pur ti miro, pur ti godo” che compare alla fine dell’opera “L’incoronazione di Poppea”. La citazione racchiude lo spirito dell’intero festival, ma è anche un velato omaggio all’arte del suo direttore musicale.

Evento clou del festival è il cosiddetto “dittico buffo” – in programma sabato 7 ottobre, alle 20.30, con replica domenica 15 ottobre, alle 16 – la messinscena cioè di due rari intermezzi in musica che a loro tempo conobbero un successo enorme in tutta Europa. Uno dei due intermezzi a Purtimiro viene eseguito per la prima volta in epoca moderna: si tratta di “Fidalba e Artabano” (1715) del compositore bolognese Giovanni Alberto Ristori, incentrato sulla corte serrata di un popolano toscano nei confronti di un’attraente contadina di Alba. L’altro intermezzo buffo è “Serpilla e Bacocco, ovvero il marito giocatore e la moglie bacchettona” (1730) del compositore fiorentino Giuseppe Maria Orlandini, in cui si narra dei bisticci coniugali tra alterne vicende, una tappa in tribunale e la riconciliazione finale. Per entrambi gli intermezzi la regia è stata affidata a Walter Le Moli, un fuoriclasse sia nel teatro di prosa che all’opera. In buca invece troviamo il Concerto Italiano e sul podio Rinaldo Alessandrini. Il mezzosoprano Daniela Piniha la voce e la presenza scenica di Serpilla, il baritono buffo Filippo Morace è Bacocco e poi Artabano. La seconda interprete femminile al suo fianco è il soprano Lavinia Bini, nel ruolo di Fidalba.

Johann Sebastian Bach il festival dedica due appuntamenti: il concerto inaugurale di Purtimiro, venerdì 29 settembre, con una nuovissima versione per orchestra e cembalo delle celebri Variazioni Goldberg” (il cembalo è suonato da Alessandrini, che dirige anche i solisti del Concerto Italiano) e un “Crossdressing Bach”, in programma sabato 14 ottobre, che vede ancora Rinaldo Alessandrini in veste di clavicembalista suonare in duo con un altro campione del barocco, il violinista Enrico Gatti. Un Bach “diverso” dunque, perché i due musicisti rileggono a modo loro pagine originariamente nate per altri strumenti (ma trascritte in forme alternative anche da Bach stesso).

Sabato 30 settembre è la volta di un’opera sconosciuta ai più ma molto bella, “La Filli” del compositore pugliese Giuseppe Cesare Netti, un raro esempio di commedia pastorale di scuola napoletana. A riportare in vita questo gioiello operistico sarà il massimo esponente della renaissance musicale del barocco napoletano, il direttore e musicologo Antonio Florio, alla testa di un complesso specializzato proprio nel repertorio barocco napoletano, la Cappella Neapolitana. A Florio e a Cappella Neapolitana – con la partecipazione straordinaria dell’attore/cantante Pino De Vittorio – è affidato anche un altro evento in cartellone: il concerto dal titolo “Buffo sotto il Vesuvio” e sottotitolo “L’età d’oro della commedia per musica napoletana, musiche di Provenzale, Marchitelli, De Majo, Faggioli, Sarro, Vinci, Mancini, Avitrano, Paisiello, Grillo, Barbella”,  in scena domenica 1 ottobre.

Sempre domenica 1 ottobre al Teatro Rossini arriva anche “Il prete rosso all’opera”, un concerto dedicato al genio musicale di Antonio Vivaldi, del quale si possono ascoltare arie e cantate tramite la straordinaria voce di Sara Mingardo, considerata fra i più grandi contralti al mondo e qui accompagnata dal Concerto Italiano diretto da Rinaldo Alessandrini. Con Alessandrini sul podio del Concerto Italiano si può ascoltare anche la ricca antologia di sinfonie e madrigali dedicata a un altro genio del barocco, Alessandro Stradella: “Ecco amore ch’altero risplende” è il titolo di questo appuntamento, in programma venerdì 6 ottobre.

Domenica 8 ottobre il “big” barocco di turno sarà Giovanni Battista Pergolesi, l’autore del meraviglioso Stabat Mater e delle due Salve Regina, capolavori assoluti che vengono riproposti nel concerto dal titolo “Virgo Virginum Praeclara”(l’incanto del canto nelle melodie sacre del musico di Jesi), eseguito da un gruppo di formazione internazionale (con sede a Basilea), l’Abchordis Ensemble, diretta dal clavicembalista Andrea Buccarella. Direttore e gruppo sono considerati fra i migliori interpreti dell’ultima generazione della prassi esecutiva su strumenti originali.

Un’altra rarità musicale assoluta viene offerta venerdì 13 ottobre; si tratta della prima esecuzione in epoca moderna dell’oratorio “La morte d’Abel” di Antonio Caldara, altro grandissimo autore barocco di scuola veneziana molto rivalutato dal pubblico e dalla musicologia odierna. Interpreti di questo potente e sapiente oratorio (scritto a Vienna nel 1732 sul bellissimo libretto di Pietro Metastasio) sono ancora Rinaldo Alessandrini e il suo gruppo-emanazione Concerto Italiano.

La chiusura di Purtimiro è un omaggio a Claudio Monteverdi, compositore che “dà la possibilità a chi lo ascolta di toccare con mano la bellezza” e di cui si celebra quest’anno il 450esimo anniversario della nascita. “Monteverdi fu un vero rivoluzionario – scrive Alessandrini – non inventò nuove forme in verità, ma le modificò in un modo mai visto prima, rendendole capaci di effetti inediti e fortemente coinvolgenti per l’ascoltatore”. Ecco dunque un concerto dedicato all’anno monteverdiano, in programma domenica 15 ottobre con un titolo un po’ misterioso, “Dalla prima alla seconda pratica”. Il titolo allude al passaggio dalla prima pratica compositiva (quella all’antica) alla seconda (la Melodia) e il concerto ripropone una ricca antologia di madrigali monteverdiani, eseguiti dai musicisti di Concerto Italiano – e dalle voci di Monica Piccinini, Anna SimboliAndres MontillaGianluca Ferrarini e Raffaele Giordani – diretti da Rinaldo Alessandrini.

Questa seconda edizione di Purtimiro è arricchita da un’iniziativa culturale intitolata “Incontri con il barocco” e curata da Enrico Gramigna, apprezzato violinista e musicologo. Si tratta di tre conferenze sulla musica – sabato 30 settembre, venerdì 6 e sabato 14 ottobre nel Salone Estense della Rocca di Lugo – o per meglio dire tre “chiacchierate”, come ama definirle Gramigna, cioè conversazioni aperte al dialogo durante le quali si possono conoscere i momenti salienti delle opere che poi si vanno ad ascoltare in concerto. I tre incontri in programma avranno per tema rispettivamente l’opera “La Filli” di Giovanni Cesare Netti, il dittico buffo “Serpilla e Bacocco/Fidalba e Artabano” e l’opera di Claudio Monteverdi. L’ingresso è gratuito.