ROBOT14, dal 12 al 14 ottobre elettronica, sperimentazione e ricerca a Bologna

Tra gli headliner, Jeff Mills, Sama’ Abdulhadi, Clark, Tim Hecker e il duo Amnesia Scanner

28 settembre 2023

Mancano poco più di due settimane alla quattordicesima edizione di ROBOT, uno degli appuntamenti di riferimento della scena internazionale che solca le avanguardie sonore, declinando in una serie sempre più ampia di linguaggi il termine “elettronica”.

La rassegna bolognese, in programma dal 12 al 14 ottobre, disseminerà, ancora una volta, il territorio cittadino di appuntamenti nei luoghi più suggestivi di Bologna – DumBO, Palazzo Re Enzo, Oratorio San Filippo Neri, il TPO e il Teatro San Leonardo – scenari molto diversi tra loro che accoglieranno concerti e performances di artisti che arrivano da ogni angolo del pianeta.

Primo artista da segnalare in line-up è senz’altro Jeff Mills, autentico monumento vivente della techno più pura, intransigente e ricca di riferimento alle partiture contemporanee del minimalismo. Mills arriva a ROBOT nella veste di dj, quella con cui è diventato leggenda. Se negli ultimi tempi ha preferito esibirsi con progetti live più sperimentali, Mills torna a Bologna focalizzandosi sulla sua arte dietro alla console, in un concentrato ineguagliabile di virtuosismo tecnico, da un lato, e rigore stilistico dall’altro. Esperienza altamente significativa, per il suo valore sociale, oltre che artistico, è quella di Sama’ Abdulhadi, nata e cresciuta in una terra di frontiera come la Palestina, dove in luoghi lontani dalle geografie dell’intrattenimento, ha fatto crescere una scena. La sua interpretazione del djing fatta di forza, energia e creatività in bilico tra techno, drum’n’bass e breakbeat infuocati la rende protagonista del clubbing globale, ricca di citazioni, fonti e riferimenti fortemente legati alle sue radici. Altro headliner è l’australiano Clark: da anni uno dei più intelligenti produttori di elettronica “elaborata”, capace sia di creare sofisticati intarsi come di improvvise aperture melodiche. A ROBOT si esibisce in anteprima ed in esclusiva nazionale presentando il suo nuovo album che ha un produttore d’eccezione: il leader dei Radiohead Thom Yorke.

Il duo Amnesia Scanner unanimemente riconosciuti tra gli act più emozionanti ed in continua modificazione nel campo audio/video, con un dialogo trasversale tra i diversi media che ogni volta sposta in avanti il concetto di possibile”.

Headliner a tutti gli effetti è infine anche il canadese Tim Hecker, da più decenni un nome di culto per la sperimentazione elettronica tra esplorazioni ambient e irruzione del rumore, che si esibirà in una delle venue speciali del festival.

E ancora, nomi come Forest Swords (alias Matthew Barnes), uno dei più incisivi sound designer a livello mondiale nel campo della musica elettronica, che porta a Bologna, in anteprima italiana, il suo nuovo live audio-video pochi giorni prima dell’uscita del suo ultimo lavoro sulla prestigiosa label Ninja Tune. O come quello di Helena Hauff, una delle più grandi dj contemporanee per chi nel dancefloor cerca la sostanza e non l’apparenza. Ci sarà Dj Python col progetto speciale Natural Wonder Beauty Concept: sarà possibile vederlo a Bologna anche in veste di dj al TPO; ci sarà l’affascinante CORIN, che presenta in anteprima italiana il suo nuovo progetto “Lux Aeterna”. Premiere italiana del nuovo disco anche per Voice Actor, che si esibisce a ROBOT qualche giorno dopo l’uscita del proprio ultimo lavoro, e di Aunty Rayzor, altra gemma nigeriana del collettivo Nyege Nyege, che si esibisce per la prima volta in Italia presentando in anteprima il nuovo disco Viral Wreckage.

Come ormai tradizione, il lavoro di ricerca nella line up di ROBOT non si limita però agli headliner. L’esplorazione di nuove realtà e l’ascolto continuo permettono al festival di proporre ogni anno una mappa in movimento della ricerca internazionale.

Come la collaborazione inedita tra il producer inglese (ma trapiantato a Berlino) Shackleton e l’iconico avanguardista giapponese Scotch Rolex (alias Dj Scotch Egg), in un progetto profondo e mistico ma al tempo stesso aereo ed avvolgente; oppure, l’incontro tra Crystalmess e l’esploratore del ritmo e del suono Lee Gamble, in un back to back inedito e pensato appositamente per il festival bolognese.

Una caratteristica centrale dell’edizione 2023 è l’attenzione a progetti multimediali, fluidi, performativi, con un forte messaggio di “liberazione” in diverse forme. C’è infatti il clubbing deformato di Natural Wonder Beauty Concept, il progetto a due della produttrice ambient Ana Roxanne assieme a Dj Python in grado di offrire un’interpretazione unica, straniante e sorprendentemente colta degli stilemi latini da dancefloor; ci sono gli spiazzanti veterani americani Negativland, autentici maestri nella catalogazione dei detriti della cultura consumista contemporanea, che si esibiscono con i video ideati e prodotti dall’artista visiva Sue-C; c’è lo spettacolare glamour spigoloso ed indefinibile dell’artista di Brooklyn LustSickPuppy, una delle potenziali rivelazioni del festival, esattamente come Tongue In The Mind, il progetto a tre dell’intellettuale/musicista newyorkese Juliana Huxtable assieme a Jealous Orgasm e Via App.

Ci sarà, soprattutto e come sempre, un lavoro eccezionale di scouting e ricognizione sulle più importanti e coraggiose realtà italiane nel campo della musica elettronica. Elena Colombi, dj e producer di grande talento da anni residente all’estero, presenta lo showcase della sua label Osare, con Eva Geist ospite di prestigio. Ci sarà anche System Olympia, anche lei residente fuori dai confini nazionali (Londra), che porterà a Bologna il suo album d’esordio appena uscito. Progetto italiano a metà è quello targato Holy Tongue, dove l’italiana (ma trapiantata all’estero) Valentina Magaletti incrocia le armi creative e le sue affilate architetture ritmiche con Al Wootton (alias Deadboy) e con il bassista Susumu Mukai (aka Zongamin) in un avventuroso viaggio nelle intersezioni, riattualizzate, tra dub-reggae e post-punk. Oltre a loro, alcune delle progettualità più interessanti del panorama della musica elettronica come Settima Estinzione, progetto in co-produzione Jazz:Re:Found, o l’iconoclasta e fiammeggiante progetto romano Vipra Sativa. Sarà interessantissimo l’esperimento di azione collettiva di improvvisazione sonora Festa: una performance che vedrà la presenza degli studenti del corso di musica elettronica del professore Francesco Giomi, che certifica la collaborazione tra ROBOT Festival e il conservatorio di musica G.B. Martini di Bologna; l’hyper-dancefloor beffardo, chiassoso ed affilato sotto la sigla Klub Taiga, una cellula di ‘clubbing controculturale’ che racchiude le traiettorie creative di Industria Indipendente, Yva & The Toy George e Steve Pepe. Infine, l’installazione + performance “TWIRLS” ideata da Francesca Heart per Palazzo Re Enzo tra musica e fisicità corporea. A proposito di installazioni, nel cortile di Palazzo Re Enzo sarà presente anche Universal Tongue di Anouk Kruithof, installazione audiovisiva di quattro ore proiettata in loop durante la serata di venerdì 13 ottobre. Biglietti sul sito  e sulla APP DICE, partner del festival.

ROBOT Festival è un progetto dell’Associazione Culturale Shape sostenuto da Ministero Della Cultura – Direzione Generale Spettacolo dal Vivo, Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna.