Con Rossini e i grandi della tradizione boema si chiude Emilia Romagna Festival

L’8 settembre a Villa La Babina, con la South Czech Philarmonic Orchestra

06 settembre 2018

Sarà all’insegna di un originale connubio tra il ritmo frenetico e cristallino dell’opera rossiniana e la fragorosa musicalità di due grandi compositori della tradizione boema, come Antonín Dvořák e Jan Václav Voříšek, il Concerto di chiusura della stagione estiva di Emilia Romagna Festival, in programma sabato 8 settembre alle ore 21.00 a Villa La Babina (Centro Direzionale Clai) di Sasso Morelli (Bo).

Dopo ben trentasei appuntamenti, in più di trenta luoghi di interesse architettonico e paesaggistico tra le province di Bologna, Forlì-Cesena, Ravenna e Ferrara, la diciottesima edizione della rassegna diretta da Massimo Mercelli chiude i battenti con un tuffo che dalla magica patria delle nebbie del nord porta dritto alla Sicilia di Tancredi.

Dalla Repubblica Ceca arriva infatti l’orchestra che eseguirà le composizioni dei tre maestri: la South Czech Philarmonic Orchestra, unica orchestra filarmonica professionista nella regione della Boemia meridionale, composta da 39 artisti, tutti giovani e ambiziosi, tanto che, oltre che per la talentuosa interpretazione di compositori e pezzi classici, la formazione è nota per l’attenzione particolare e sempre crescente che dedica all’interconnessione tra generi e alla ricerca di nuove prospettive di intepretazione. A dirigerla Jan Talich, direttore d’orchestra richiesto in tutta Europa ma sempre più dedito alla South Czech, che ha preso a dirigere dal 2008. Nato violinista, Talich, che suona violini di J. Gagliana (1780) e A. Stradivarius (1729), vanta tra l’altro, nel suo curriculum, una notevole carriera internazionale da solista, durante la quale ha suonato in tutta Europa e negli Stati Uniti.

Il programma del concerto si apre con Legends n. 1, 2, 3 9, 10 di Dvořák e si conclude con la Sinfonia in re maggiore di Jan Václav Voříšek. Nel mezzo alcuni dei più noti brani di Gioacchino Rossini, di cui quest’anno ricorre il centocinquantesimo dalla morte, da “O patria… di tanti palpiti” da Tancredi, a “Cruda sorte” da L’italiana in Algeri, fino al  rondò finale “Nacqui all´affanno…. Non piu mesta” da La Cenerentola; a interpretarli la mezzosoprano Daniela Pini, ritenuta tra le migliori interpreti rossiniane al mondo, unanimemente apprezzata per la sua duttilità vocale che le consente di spaziare dal barocco al contemporaneo e che l’ha portata a lavorare con direttori musicali di rilievo internazionale, da Abbado a Temirkanov, ma anche con molti registi cinematografi e teatrali, alcuni dei quali già leggendari, come Dario Fo, Ettore Scola e Luca Ronconi.

L’ ingresso al concerto è libero con prenotazione obbligatoria.