I tesori della Westmorland. Una serata musicale e una mostra

Il 19 giugno al Teatro Galli di Rimini

13 giugno 2024

È una storia di velieri e tesori, abbordaggi e nobili collezionisti, quella che il  19 giugno alle 21.30 al Teatro Galli di Rimini sarà al centro di una serata musicale che celebra la vicenda dei tesori della Westmorland, un fatto storico poco noto se non del tutto sconosciuto al grande pubblico, ma davvero ricco di fascino. Il 1778 e il 1779, dal porto di Livorno salpò la Westmorland, uno dei bastimenti più grandi dell’epoca, che una quindicina di aristocratici inglesi avevano noleggiato, stivandola di tutte le meraviglie e i capolavori dell’arte (pitture, sculture, reperti archeologici, disegni, libri, stampe e spartiti musicali) acquisite nei due anni precedenti, durante i quali avevano compiuto il fatidico Grand Tour lungo la nostra penisola. Durante il viaggio il bastimento fu catturato dalla marina francese e il carico, dopo vari passaggi, fu venduto al re di Spagna che lo destinò alla Real Academia de Bellas Artes de San Fernando di Madrid, dove l’intero fondo ancora si trova. Per la prima volta una selezione di quegli spartiti musicali rimasti fino ad ora sconosciuti tornerà in Italia, grazie alla serata musicale e  a una mostra aperta fino al 28 luglio nell’ambito della Quarta edizione della Biennale Disegno Rimini. Mostra e concerto, realizzati appunto dalla Biennale del Disegno e dalla Sagra Musicale Malatestiana.

E sono proprio gli spartiti ritrovati nella stiva della nave a offrire l’occasione di ascoltare per la prima volta inedite musiche da camera di Christian Joseph Lidarti – compositore nato a Vienna ma già a metà del Settecento trapiantato in Italia – e pagine di Franz Joseph Haydn. Nella serata del 19 giugno si avvicenderanno due gruppi musicali, che hanno per primi studiato gli spartiti contenuti in quelle casse, uno madrileno (che si è dato precisamente un nome legato alla storia: Ensemble Westmorland) e l’altro riminese: Ensemble Rimini Classica. Nella prima parte partecipano i musicisti spagnoli Ana Gonzáález Paredes (flauto traverso), Pedro Bonet (flauto diritto), Rocíío Gonzalez Cabello e Miguel Molina Cabrera (violini), Paloma Garcíía Del Busto Rozas (violoncello), mentre nella seconda i riminesi Matteo Salerno (flauto), Aldo Capicchioni e Michela Zanotti (violini), Aldo Maria Zangheri (viola) e Anselmo Pelliccioni (violoncello). Lo spettacolo mette insieme l’entusiasmante racconto di questi eventi grazie alle ricerche di José María Luzón, attraverso la penna di Massimo Pulini e l’interpretazione di Silvio Castiglioni.

La mostra è invece allestita presso il Museo della Città, e costituisce la prima selezione di disegni, dipinti, stampe, libri e spartiti musicali di questo straordinario fondo madrileno. Ma non finisce qui. Tutta la vicenda di quel “bottino culturale” offre infatti aspetti e implicazioni ancora da scoprire. Non a caso la tv spagnola ha in programma la realizzazione di ben 13 puntate che racconteranno la “Presa della Westmorland”.