Venti che disvelano ad AngelicA Festival. Al via la 34esima edizione

Dal 2 al 30 maggio a Bologna

30 aprile 2024

Dal 1991 AngelicA attraversa il mondo alla ricerca delle “figure ricorrenti dell’incerto panorama della ricerca musicale” – come ne parlava il compianto Mario Zanzani, ideatore del festival insieme a Massimo Simonini. Arrivata alla sua 34edizione, la kermesse bolognese continua il suo viaggio di scoperta e riunisce sotto le Due Torri svariati mondi musicali anche molto differenti tra loro. L’appuntamento è dal 2 al 30 maggio al Centro di Ricerca Musicale/Teatro San Leonardo (con una tappa alla Chiesa di Santa Maria della Pietà) con ben diciassette concerti e molte prime italiane ed europee: il tutto sotto il segno di un vento che spinge avanti una vocazione sempre viva alla ricerca, allo scambio, agli incontri. “Valutazione del vento – spiega Simonini – è il sottotitolo di questo 34esimo anno: un vento che attraversa gli spazi, che crea il proprio percorso, che tocca e mette in contatto elementi diversi, svelando l’invisibile, che toglie veli e mostra l’inaspettato, che spinge i velieri avventurosi, facendo affiorare ciò che è sommerso”.

Si parte il 2 maggio con la presentazione, in prima assoluta, dell’ultimo brano composto dal compianto compositore e contrabbassista Stefano Scodanibbio, At last, che verrà eseguita da Livia Rado, mentre nella seconda parte della serata, sempre in omaggio a Scodanibbio, il Quatuor Bozzini interpreterà tre brani tratti dai Quattro Pezzi Spagnoli e dal Canzoniere Messicano, parte di un recital di “reinvenzioni” (da Bach a pezzi per chitarra e canzoni popolari), che il compositore presentò con il quartetto Prometeo, nell’edizione di AngelicA del 2011. Si prosegue il 3 maggio con un doppio set che unisce rhythmiChrome di Chris Brown, una performance per pianoforte virtuale e live electronics, e Roscoe Mitchell, che torna ad AngelicA per esibirisi insieme al percussionista Michele Rabbia.

Al centro della serata del 6 maggio ci sono i suoni dalla Norvegia, con il progetto in prima italiana Banshee di Signe Emmeluth, uno dei fulcri della nuova musica e del nuovo jazz norvegese, mentre il 10 maggio si susseguono due set: il primo appuntamento vede protagonisti Leah Plave (violoncello) e Tiziano Teodori (live electronics), con un programma che comprende opere di tre compositori nati tra gli anni ‘80 e ‘90, l’olandese Aart Strootman e gli americani Austin Franklin e Christopher Cerrone; nella seconda parte della serata arriva invece il duo formato da Jaap Blonk (voce, elettronica) e Terrie Ex (chitarra elettrica), che combina l’imprevedibilità del Dada con l’energia del punk. L’11 maggio, poi, sul palco del Teatro San Leonardo verrà presentato in prima assoluta il progetto Dorothy Moskowitz & The United States of Alchemy, nato dall’incontro via web tra Dorothy Moskowitz, voce degli United States of America, autori di un unico LP nel ‘68 considerato una pietra miliare della psichedelia elettronica, e Francesco Paolo Paladino, fondatore negli anni ‘80 dei Doubling Riders coi quali, utilizzando la pratica della collaborazione a distanza del tape network post-industriale, ha realizzato alcune opere tra le più singolari della scena musicale italiana.

Non mancherà poi l’appuntamento consueto con il Momento Saggio del Piccolo Coro Angelico (14 maggio), mentre per il Ciclo Asia>Sud>Est, che AngelicA propone dal 2018, il 17 maggio arriva la compositrice e musicista balinese Ni Made Ayu Dwi Sattvitri, che fa parte di una generazione di musicisti e compositori che stanno rinnovando il gamelan, la musica tradizionale e contemporanea balinese. Due serate vedono invece protagonista il Dedalus Ensemble: il 18 maggio nella Chiesa di Santa Maria della Pietà l’ensemble eseguirà in prima italiana tre composizioni di Brian Eno – Discreet Music, Music for Airports e Thursday Afternoon – riarrangiate da Didier Aschour, mentre il 19 maggio eseguirà sempre in prima italiana Notes pour les diapasons invisibles, lavoro del 2023 di Pierre-Yves Macé, scritto per sei strumentisti e canti di uccelli registrati.

Al termine di una residenza di tre giorni, il 25 maggio si assisterà poi a Travelogue [Bologna] di Carl Michael von Hausswolff e Chandra Shukla, terza tappa di un progetto iniziato in Nepal e proseguito a Bali. Christian Wallumrød, tra i maggiori esponenti della scena contemporanea norvegese, sarà protagonista invece del doppio appuntamento di domenica 26 maggio: aprirà la serata in solo, al pianoforte ed elettronica, con PianoKammer e, a seguire, si esibirà con il proprio ensemble con Amplify Many. Le ultime due serate della 34esima edizione del festival sono affidate infine a Julien Desprez, noto per l’approccio anticonvenzionale delle sue performance per chitarra. Ohm Orchestra è una prima assoluta, in programma il 29 maggio, in cui Deprez sarà accompagnato da una Angelica orchestrA. Il 30 maggio invece Deprez estende ulteriormente la sua ricerca sulle relazioni tra suono, luce e spazio scenico con la performance ARC.