- Data di pubblicazione
- 20/05/2022
- Ultima modifica
- 13/06/2022
Verso l’ignoto e oltre. La nuova stagione di ERT Teatro Nazionale
Progetti speciali sulla drammaturgia fisica e sulle nuove generazioni. Presentato Vie Festival 2022
“Turn and face the strange” cantava David Bowie in Changes. Di questo mitico refrain ERT Teatro Nazionale sotto la direzione di Valter Malosti ha fatto il manifesto della nuova stagione 22-23, tutta all’insegna dell’inatteso, dell’ignoto, di una continua scoperta su quello che siamo, che siamo stati e che potremmo attraverso le immagini, le rifrazioni che arrivano dalla scena, anzi dalle scene. Rigorosamente al plurale. La trasversalità dei linguaggi è infatti una delle vocazioni centrali di questa nuova stagione, la seconda targata Malosti ma in realtà la prima che esprime interamente la sua visione (dopo aver concluso i recuperi delle stagioni funestate dalla pandemia), che si snoderà tra i teatri ERT di Bologna, Modena, Cesena, Castelfranco Emila e Vignola. Bowie, dunque, è nume tutelare di questa stagione finalmente e pienamente post-pandemica, e non a caso tra le co-produzioni dell’anno un posto speciale spetta proprio Lazarus, nuova regia di Malosti a partire dall’opera-rock di David Bowie scritta con Enda Walsh, che vedrà in scena Manuel Agnelli.
Ma andiamo per ordine: “Credo ci sia bisogno di un cambio di prospettiva – spiega il direttore – nello sguardo di un’istituzione pubblica come ERT / Teatro Nazionale, tutti i progetti sono legati, come se fossero parte di un’unica drammaturgia, un organismo poetico, nato da un intenso lavoro artistico di squadra, il cui cuore pulsante e vitale è la produzione, il palcoscenico, da cui si irradiano tutti i percorsi legati allo scambio, alla condivisione di pratiche e saperi con il territorio. ERT si propone quindi come un laboratorio-incubatore di creatività trasversali, che ibridano le prassi di sperimentazione di diversi linguaggi dello spettacolo dal vivo e delle arti nel loro complesso”.
La novità principale di questo nuovo corso è sicuramente l’importanza attribuita a una riflessione sul corpo, dunque alla danza e alla drammaturgia fisica in tutte le sue possibili declinazioni. L’intero triennio vede infatti Michela Lucenti come artista associata, chiamata a curare un densissimo focus intitolato Carne, che tiene assieme sguardo internazionale e attenzione alle creazioni più interessanti germinate sul territorio regionale e nazionale. “In Italia e all’estero – racconta Lucenti – sono molti gli artisti che lavorano su questo tipo di ricerca. Nel progettare Carne ho quindi cercato di restituire la diversità delle pratiche, per intercettare un pubblico poco abituato al linguaggio fisico e accompagnarlo verso spettacoli in cui il corpo è una delle tante componenti della creazione. La maggior parte dei lavori saranno di attori o coreografi che parlano il linguaggio del teatro, o esperimenti tra corpo e musica, tra corpo e pittura”. Dopo il prologo con gli spettacoli di Antonio Viganò e della Compagnia Abbondanza/Bertoni il focus prosegue fino ad aprile 2023 con circa trenta spettacoli programmati nei teatri ERT e in spazi all’aperto. Tra i protagonisti, assieme al Balletto Civile di Lucenti, ci sono Emanuela Serra, Paolo Rosini e Florian Paninski, Cristiano Fabbri, Filippo Porro e Simone Zambelli, Roberto Castello, Joy Alpuerto Ritter e Hannes Langolf, Bouchra Ouizguen, Lorena Nogal, Balletto Civile, La Veronal, Marco D’Agostin, Francesca Zaccaria, Mattia Cason, compagnia rodisio, Aristide Rontini, Aziz El Youssoufi, Josef Nadj, Claudia Castellucci, Angelin Preljocaj e Rachid Ouramdane, Sofia Nappi. Talenti emergenti e grandi artisti ampiamente affermati, premiati e apprezzati nel mondo s’incontrano nella nostra regione, al crocevia di un linguaggio, quello della danza, considerato nella sua massima espansione, come riflessione sulle potenzialità del corpo e del movimento.
Ma l’attenzione alla scena internazionale si conferma anche con la ripresa dello storico VIE Festival, di nuovo presente nel mese di ottobre, da venerdì 7 a domenica 16, con 13 spettacoli (7 stranieri e 6 italiani) allestiti nelle città di Modena, Bologna, Cesena e Vignola. Alcuni dei nomi s’intrecciano con il focus curato da Lucenti, come la coreografa marocchina Bouchra Ouizguen, il collettivo spagnolo La Veronal e Lorena Nogal, il coreografo italiano Marco D’Agostin e lo stesso Balletto Civile. A questi si aggiungono altri artisti e artiste molto attesi da un pubblico che ama scoprire le innovazioni in atto sulla scena di ricerca nazionale e internazionale, come il regista polacco Krystian Lupa, la greca Argyro Chioti, la tedesca Susanne Kennedy, l’artista visivo libanese Rabih Mrouè, la compagnia lacasadargilla, Kepler-452, Anagoor e Daniele Spanò.
Sul fronte delle stagioni “regolari” si attendono maggiori dettagli, ma intanto sappiamo già che rivedremo nuovamente in scena a Bologna la potentissima Angélica Liddell, al debutto in primavera con un nuovo lavoro, Theodoros Terzopolous che dirigerà Enzo Vetrano, Stefano Randisi e Paolo Musio in Aspettando Godot, Kriszta Székely con Riccardo III, protagonista Paolo Pierobon; Éléphant di Bouchra Ouizguen, Halepas di Argyro Chioti e la nuova creazione di Angelin Preljocaj e Rachid Ouramdane. Tra le co-produzioni dell’anno oltre al già citato Lazarus, ci saranno Karnival di Michela Lucenti e Balletto civile, Il Ministero della Solitudine di lacasadargilla per la regia di Lisa Ferlazzo Natoli, Gilgamesh con Luigi Lo Cascio, Vincenzo Pirrotta e Giovanni Calcagno; Gli uccelli di Marco Martinelli con 70 adolescenti campani e bolognesi, il nuovo spettacolo di Emma Dante, una nuova regia di Massimo Popolizio, anche protagonista in Uno sguardo dal ponte di Arthur Miller, Roberto Andò con l’adattamento teatrale curato da Emanuele Trevi del romanzo di Raffaele La Capria Ferito a morte, Processo Galileo diretto da Andrea De Rosa e Carmelo Rifici dal testo di Angela Dematté e Fabrizio Sinisi; Leonardo Lidi con la sua nuova regia de Il Gabbiano, Arturo Cirillo regista e protagonista del Cyrano di Rostand, Elena Bucci e Marco Sgrosso con Risate di gioia. In scena poi La Tempesta di Shakespeare, il nuovo spettacolo di Alessandro Serra e Amore di Pippo Delbono. Tra le proposte produttive di ERT si conferma un’attenzione particolare alla nuova drammaturgia con nuovi spettacoli di Licia Lanera, Mariano Dammacco, Roberto Latini e Serena Balivo, Anagoor, quotidiana.com, Alessandro Berti, appena reduce da una personale andata in scena tra Bologna e Modena, Giacomo Garaffoni, Michelangelo Campanale, Francesca Garolla, Catherine Bertoni de Laet, Giorgina Pi, Federica Fracassi, Nanni Garella e la nuova drammaturgia al femminile con 4.000 miglia di Amy Herzog e Accabadora di Michela Murgia con Anna Della Rosa. E a proposito di drammaturgia, si rafforza il sodalizio con Luca Sossella Editore per la pubblicazione di opere di autori italiani e stranieri con la collana Linea, a cura di Sergio Lo Gatto e Debora Pietrobono.
Altra importante diramazione della stagione è FUORI!, un percorso di creazione partecipata dedicato agli adolescenti e alla cittadinanza di Bologna, nell’ambito del progetto PON Teatri del Comune di Bologna e Città Metropolitana. La cura è in questo caso della curatrice e ricercatrice indipendente Silvia Bottiroli, che ha ideato un programmo lungo un intero anno, da giugno 2022 a giugno 2023, coinvolgendo artisti internazionali e locali chiamati a collaborare per realizzare assieme azioni creative con giovani tra i 14 e 19 anni. Si parte l’11 e 12 giugno con Nightwalk with Teenagers, una performance in forma di camminata in cui un gruppo di ragazzi e ragazze, invitati a riappropriarsi della città e della notte, accompagnano i cittadini attraverso il loro quartiere, condividendo i luoghi più frequentati dai giovani. Il progetto è ideato dalla compagnia canadese Mammalian Diving Reflex e in questa occasione, il workshop è stato tenuto dalla performer e artista visiva Eva Geatti. In parallelo si realizza anche il primo intervento di arte pubblica curato e prodotto da CHEAP, ovvero Nightwalk with CHEAP, un percorso di manifesti, accompagnati da una playlist musicale, lungo via Indipendenza.
Nell’ambito del progetto Prospero Extended Theatre, network transnazionale di cui è tra i fondatori fin dal 2006, ci sono poi sei produzioni in attivo, tra le quali Imagine di Krystian Lupa, ospite nel prossimo VIE, e la produzione italiana di ERT, Calderón di Pier Paolo Pasolini, che sarà diretta da Fabio Condemi e debutterà a novembre 2022 all’Arena del Sole di Bologna. Calderón fa anche parte di un più ampio progetto su Pier Paolo Pasolini, ideato da Malosti insieme al critico d’arte, scrittore e accademico Giovanni Agosti, che si inscrive nel centenario della nascita dell’autore. Il progetto intende presentare sulle scene l’intero corpus dei testi teatrali che Pasolini ha scritto nella primavera del 1966. Oltre a Calderón, Giorgina Pi dirige Pilade, Leonardo Manzan lavora su Orgia, mentre Nanni Garella con Arte e Salute, in collaborazione con Balletto Civile, reinventa Porcile. Saranno coinvolti anche gli allievi della Scuola di Teatro Iolanda Gazzerro di ERT e successivamente la Scuola di Alta Formazione, sotto la guida del regista e attore francese, direttore del Teatro Nazionale di Strasburgo, Stanislas Norday. Unica deviazione da questa traiettoria sarà Davidson, creazione che Michela Lucenti e Maurizio Camilli trarranno dall’abbozzo di sceneggiatura di un film mai realizzato di Pasolini: Il Padre Selvaggio, con protagonista un giovanissimo danzatore di Modena, Confident Frank. Un importante tassello del percorso è Come devi immaginarmi, indagine tra palco, materiali testuali e multimediali, attorno alle opere di Pasolini, finanziata dal Ministero della Cultura come progetto speciale. Il Comitato scientifico è composto da accademici di diverse università, mentre uno sguardo inedito sul mondo teatrale pasoliniano sarà affidato a Massimo Recalcati.