Wayne McGregor: una meditazione in danza sulla crisi climatica

Il 21 febbraio Al Teatro Valli di Reggio Emilia

20 febbraio 2024

La sfida è forse la più complicata tra quelle che un artista può affrontare oggi: raccontare la crisi climatica attraverso un’opera d’arte senza rischiare la banalizzazione del tema. Ne hanno parlato in saggi diventati celebri grandi saggisti e autori di tutto il mondo, su tutti Amitav Gosh, sottolineando il fatto che in qualche modo la questione più urgente del presente sembra anche la meno rappresentabile a teatro, nei romanzi, al cinema, a meno che non si accetti di scivolare solo nella distopia. A tentare l’impresa è però uno dei più grandi artisti contemporanei, Wayne McGregor, coreografo e regista britannico pluripremiato, riconosciuto e apprezzato a livello internazionale per le sue intersezioni tra arti, scienze, moda e tecnologia, attualmente coreografo residente al Royal Ballet e direttore della Biennale di Venezia settore Danza.

Il suo UniVerse: A Dark Crystal Odyssey, che si vedrà in scena il 21 febbraio alle 20.30 al Teatro Municipale Valli di Reggio Emilia (ve ne abbiamo parlato diffusamente anche in Dance Land, il podcast di RadioEmiliaRomagna interamente dedicato alla danza), è appunto una meditazione consapevole sulla crisi climatica, che affronta temi come lo sfruttamento, la distruzione, l’apatia e la speranza. Lo spettacolo è ispirato a The Dark Crystal, il film fantasy cult di Jim Henson del 1982 che raccontava la vita su un pianeta malato. Tramite ambientazioni digitali mozzafiato e costumi all’avanguardia, UniVerse: A Dark Crystal Odyssey crea una splendida fusione di fantasia e documentario, mentre una coreografia di grande intensità, in dialogo con la parola, evoca l’indissolubilità dell’uomo dalla natura e la necessità di salvare una terra (o forse sarebbe meglio dire una specie, quella umana) ormai innegabilmente minacciata dagli eventi climatici. Un saggio vero e proprio del linguaggio ibrido di McGregor, che è peraltro molto attivo anche in campo cinematografico, dove ha curato coreografie e movimenti di film celebri come Harry Potter e il calice di fuoco e Animali fantastici.

Lo spettacolo, prodotto in collaborazione con la Jim Henson Company, vede in scena nove interpreti (tutti della Company Wayne McGregor) che vestono costumi dalle fogge brillanti e sono calati in ambienti digitali immersivi, per raccontare in danza una “cristallina e oscura odissea” che porta il pubblico a interrogarsi attraverso la voce dello scrittore Isaiah Hull: come possiamo ritrovare una rinnovata armonia con l’universo che ci ospita?