- Data di pubblicazione
- 20/05/2021
- Ultima modifica
- 20/05/2021
Earthbound. Marta Cuscunà porta a teatro l’eco-femminismo di Haraway
Dal 25 al 30 maggio al Teatro Storchi di Modena
In Staying with the trouble, volume fondamentale in cui coniuga fantascienza e femminismo radicale, la filosofa statunitense Donna Haraway ricorda alla specie umana che tutto è interconnesso e contaminato, e che nel bel mezzo di una crisi ecologica epocale non c’è altra via che intessere nuove relazioni tra tutte le specie che abitano il pianeta. A questo libro è ispirato il nuovo lavoro di Marta Cuscunà, autrice e performer pluripremiata che fin dai suoi esordi, passando attraverso una trilogia sulle resistenze femminili, s’interroga su miti e utopie del presente con un linguaggio inconfondibile che uno spettacolo dopo l’altro sta rivoluzionando il teatro di figura italiano. Lo spettacolo, produzione Ert al debutto al Teatro Storchi di Modena dal 25 al 30 maggio (ore 19, domenica ore 16), s’intitola Earthbound, ovvero le storie delle Camille ed è un monologo di fantascienza che attraverso l’uso di magnifiche creature animatroniche – progettate per essere attivate da movimento umano – trasforma in teatro il pensiero eco-femminista della filosofa statunitense.
Partendo dall’idea di un possibile mondo nuovo in cui in cui la specie umana unisce le forze ad altre specie per salvare il nostro pianeta e prendersene cura, lo spettacolo mostra una piccola colonia di individui migrati in aree danneggiate dallo sfruttamento umano, per risanarle grazie alla collaborazione con partner non-umani: sono gli Earthbound a cui sono stati impiantati i geni di creature in via d’estinzione con il duplice scopo di conservarne la specie e favorire una nuova prospettiva per l’adattamento dell’uomo con l’ambiente naturale. “Earthbound – spiega Cuscunà – è il neologismo inventato dal sociologo, antropologo e filosofo francese Bruno Latour per rispondere al bisogno contemporaneo di ridefinire la nostra specie in base a un nuovo rapporto con la Terra, superando la frattura tra uomo e natura e riconoscendo che l’ambiente influenza lo sviluppo dell’individuo che esiste grazie a relazioni simbiotiche con altre specie come batteri, virus e funghi. Questo nuovo approccio ci permetterebbe di trovare risposte ai mutamenti ecologici”.
In scena, gli Earthbound prendono vita grazie alle creature animatroniche progettate da Paola Villani, scenografa che collabora con Cuscunà dal 2015 e che costruisce i pupazzi di questa storia ispirandosi alle opere dell’artista australiana Patricia Piccinini, che nel suo percorso di lavoro sull’iconografia d’ibridazione fra corpi umani e animali ha spesso dialogato anche con Donna Haraway. Peraltro, proprio per l’alto tasso di innovazione tecnologica, lo spettacolo è tra i 122 progetti sostenuti da i-Portunus, bando europeo a sostegno della mobilità creativa che ha reso possibile la collaborazione degli artisti italiani con il team di João Rapaz, autore di effetti speciali e film di animazione, negli studi di Oldskull FX di Lisbona. In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, sabato 5 giugno alle ore 20, su Rai Radio3 andrà in onda una speciale versione radiofonica dello spettacolo, nata da un laboratorio di ricerca percettiva con l’associazione Al. Di. Qua. Artists – Alternative Disability Quality Artists, con l’introduzione di Laura Palmieri in dialogo con la regista.