- Data di pubblicazione
- 30/11/2023
- Ultima modifica
- 30/11/2023
Arti multimediali ed esperienze immersive. L’undicesima edizione di NODE
Dal 6 al 9 dicembre a Modena
Dal 2008 va alla ricerca dei più interessanti esiti della sensibilità digitale e dell’unione tra musica e arti, intrecciando arti elettroniche, installazioni interattive, creazioni di video-maker e sound designer. È il festival modenese Node, e la sua undicesima edizione, in programma dal 6 al 9 dicembre, tornerà ad abitare una costellazione di luoghi, tra live e performance pensati per realizzarsi in sintonia con ciascuna delle location selezionate.
Dopo le preview con i giapponesi GOAT il 24 novembre e con il musicista e sound designer cipriota Mihalis Shammas nella Chiesa del Voto il 1° dicembre, si comincia ufficialmente il 6 dicembre nella Chiesa di Gesù Redentore il cui organo sarà al centro del concerto site-specific di Ellen Arkbro, compositrice e sound artist svedese. Il 7 dicembre il festival fa invece tappa al Cinema Astra con un programma totalmente dedicato all’audiovisivo con le performance del digital artist peruviano Alex Guevara, che combina arte, scienza e tecnologia per creare esperienze immersive e strabilianti landscape in cui si fondono digitale ed organico, e del producer ungherese Gábor Lázár, capace di creare una personale concezione di un suono scultoreo che sembra disfarsi dall’interno ed implodere su se stesso in un moto perpetuo di riconfigurazione sonoro-percettiva. L’8 dicembre il Teatro Storchi apre le porte al pubblico con la prima italiana di Kelly Moran, pianista e compositrice statunitense, presentata a NODE in esclusiva nazionale, che esplora nella sua performance le potenzialità armoniche di un pianoforte preparato, il cui timbro viene alterato mediante l’inserimento di oggetti sulla cordiera. Il rapporto tra musicista e strumento diventa un tratto distintivo anche del secondo set della serata, che vede protagonista il sassofonista norvegese Bendik Giske, che sfida i limiti delle potenzialità espressive del corpo e dello strumento, ipnotizzando il pubblico con pattern ritmici impartiti dalla sua tecnica di respirazione. A chiudere la serata sarà SYNSPECIES, performance collaborativa di due digital artists, Elias Merino e Tadej Droljc.
Da non perdere la serata conclusiva del 9 dicembre, quando NODE sbarcherà al Teatro Comunale di Modena, valorizzato per l’occasione da tre set pensati appositamente per esaltarne le caratteristiche strutturali. L’apertura è affidata all’artista turco Cevdet Erek, noto per le sue ambiziose installazioni site-responsive esposte a dOCUMENTA e La Biennale, che in questa occasione presenta un intervento performativo site-specific incentrato sullo spettro timbrico del davul, strumento della tradizione mediorientale. A seguire, il collettivo torinese SPIME.IM, i cui racconti audiovisivi usano la tecnologia, l’arte tridimensionale e la musica elettronica per tessere esperienze audio-video immersive. Gran finale con la performance collaborativa che unisce Caterina Barbieri e Space Afrika in un live accompagnato dagli interventi scenografici di MFO e di Ruben Spini: un’opera dal grande impatto emotivo e al tempo stesso delicata ed eterea.
Da segnalare anche due talk curati da fuse*: il 7 dicembre a La Torre Elías Merino e Tadej Droljc presentano, in dialogo con Nacho de La Vega(direttore del L.E.V. Festival), il loro nuovo progetto di ricerca ASBU; il 9 nel Ridotto del Comunale c’è invece una tavola rotonda che mette a confronto il docente e curatore Valentino Catricalà, l’artista Cevdet Erek e il collettivo Spime.IM per riflettere sullo stretto rapporto tra il ruolo degli artisti e le tecnologie emergenti nella definizione del panorama multimediale e performativo contemporaneo.
NODE 2023 è una produzione Lemniscata e fuse* realizzata grazie al contributo dell’Assessorato alla cultura del Comune di Modena e il sostegno della Fondazione di Modena, nell’ambito del protocollo Modena Città dei Festival.