- Data di pubblicazione
- 24/01/2023
- Ultima modifica
- 24/01/2023
A cosa scegliamo di credere? Va in scena Festen, tratto da un film di Thomas Vintenberg
Il 24 gennaio a Vignola e dal 26 al 29 gennaio a Bologna
Una famiglia dell’alta borghesia danese si riunisce per festeggiare il sessantesimo compleanno del capofamiglia, Helge. Tutto sembra filare liscio, fino a un inquietante brindisi del primogenito, Christian, che racconta di violenze subite in casa, apre un vaso di pandora di ipocrisie, e dà il via a un gioco al massacro che scuote alle fondamenta la famiglia. La storia è quella di Festen, celebre film del 1998 diretto da Thomas Vintenberg (regista Premio Oscar 2021 per il miglio film straniero), la prima pellicola ad aderire – con qualche trasgressione – al manifesto di Dogma 95, il collettivo di cineasti fondato a Copenaghen nel 1995 su iniziativa dei registi Lars Von Trier e dello stesso Vinterberg. Di questo film, vincitore del Gran Premio della Giuria al 51º Festival di Cannes, il regista Marco Lorenzi, fondatore della compagnia Il Mulino di Amleto (Premio ANCT 2021) firma ora la prima versione teatrale italiana, con adattamento suo e di Lorenzo De Iacovo. Lo spettacolo, intitolato Festen. Il gioco della verità si vedrà in scena in due teatri ERT: il 24 gennaio al Teatro Ermanno Fabbri di Vignola e dal 26 al 29 gennaio al Teatro Arena del Sole di Bologna.
Proprio come nel film originario Festen scava nei tabù più scomodi dell’universo famiglia. “Mi sembra molto toccante – commenta Lorenzi – attraverso questo spettacolo poter chiedere al pubblico: perché non abbiamo la forza di vedere le cose come stanno? Perché accettiamo tutta questa finzione? Quanto coraggio richiede la verità? Con un gigantesco piano-sequenza che lungo tutto lo spettacolo verrà girato dagli stessi attori e proiettato davanti allo sguardo della platea, cerchiamo di amplificare, ironizzare, dissacrare e approfondire il senso delle domande di Festen”.
Lo spettacolo si svolge infatti su due piani. Uno è quello della realtà scenica, in cui si muovono gli attori e le attrici Danilo Nigrelli, Irene Ivaldi e Yuri D’Agostino, Elio D’Alessandro, Roberta Lanave, Carolina Leporatti, Barbara Mazzi, Raffaele Musella, Angelo Tronca. L’altro è invece parallelo, dato dalle immagini riprese e proiettate in diretta da una telecamera. “Cosa scegliamo di guardare? A cosa scegliamo di credere? – prosegue Lorenzi – Tutto questo fino a quando il sottile velo che divide la verità dalla sua immagine non cadrà, non scomparirà una volta per tutte, lasciando spazio al silenzio, al vuoto, alla meraviglia della presenza degli attori che hanno reso possibile questa “follia”; alla meraviglia dei loro corpi, alle loro vibrazioni più sottili e alle loro emozioni, alla realtà insostituibile della loro sincerità…”.
La produzione vede coinvolti TPE – Teatro Piemonte Europa, Elsinor Centro di Produzione Teatrale, Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Solares Fondazione delle Arti in collaborazione con Il Mulino di Amleto