Festeggiare la libertà. Il 25 aprile dei teatri in Emilia-Romagna

Spettacoli, reading e altri appuntamenti per il 79° Anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo

18 aprile 2024

Qualcuno la definisce la festa più bella dell’anno. Di certo oggi, con due guerre alle porte di casa nostra, i valori di democrazia e libertà celebrati dal 25 Aprile, hanno un significato ancora più forte. E più forte è la voglia di festeggiare il 79° Anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo con storie, immagini, racconti e testimonianze che alimentino la memoria del passato e assieme una riflessione sul presente. Sono tanti gli appuntamenti che nella nostra regione si snodano attorno a questa data, regalando al pubblico punti di vista anche inediti e originali su quel pezzo di storia dal quale è nata la nostra Repubblica.

È il caso del reading teatrale e musicale La Resistenza delle donne tratto dall’omonimo libro di Benedetta Tobagi (Giulio Einaudi Editore, 2022), vincitore del Premio Campiello 2023. L’autrice, in scena insieme all’attrice Susanna Gozzetti, dà voce a memorie, diari lettere e testimonianze originali di donne italiane negli anni della guerra partigiana, su una drammaturgia realizzata insieme allo scrittore e autore radiofonico Lorenzo Pavolini e le musiche di Giulia Bertasi. Il reading si compone come un mosaico di esperienze tra loro diversissime, che comprendono un arco temporale dal settembre del 1943 alla fine della Seconda guerra Mondiale. Si tratta di storie di vite rimaste per lungo tempo nascoste e in silenzio, “perché troppo anticonvenzionali o dolorose”. Nel prendere posizione contro il nazifascismo, le Resistenti si sono trovate anche a sfidare i pregiudizi e i vincoli dell’essere donne, radicati tanto nella società quanto in loro stesse, arrivando a ripensare al proprio ruolo, al significato di essere madri, alle dinamiche relazionali, al concetto di cura. Così, il loro vivido racconto fa affiorare interrogativi attorno alla questione femminile, ancora oggi attuali. Lo spettacolo si vedrà il 21 aprile alle 19.00 al Teatro Sociale di Gualtieri, e il 22 aprile alle 20.30 al Teatro Storchi di Modena, nell’ambito del programma di iniziative per la Festa della Liberazione promosse dal Comitato per la storia e le memorie del Novecento del Comune di Modena.

Ancora alla fondamentale presenza femminile nella Resistenza è dedicato un appuntamento in programma a Parma, dove Lenz Fondazione creerà una versione site-specific per la Sala Consiliare del Comune di Parma della videoinstallazione Piccine – da anni 9 a 19, realizzata in collaborazione con ISREC. Piccine, che ha debuttato a Lenz Teatro nel 2022, è intitolata e dedicata a diciotto Partigiane poco più che adolescenti durante gli anni della Resistenza, di cui la ricerca storica è riuscita a recuperare e conservare solo esili tracce documentarie. È proprio dal vuoto dettato dall’assenza biografica che l’atto artistico si impegna a dare corpo, voce e volto – attraverso la figurazione di diciotto studentesse degli istituti cittadini – a quelle ragazze nate tra il 1926 e il 1937 attive nella lotta contro il nazi-fascismo, trasponendo la pura aderenza all’esiguità del dato anagrafico (di molte di loro rimangono solo nome e cognome) in un riecheggiare di parole dell’oggi – ma come dette allora -, di volti coetanei contemporanei – come se viaggiassero nel tempo attraverso sembianze virtuali di memorie reali.

Altro punto di vista inedito è quello offerto da Un piccolo esperimento di memoria comparata, un “discorso pubblico” del regista, attore e autore Nicola Borghesi, che andrà in scena il 26 aprile alle 21 al Teatro Biagi D’Antona di Castel Maggiore (BO), nell’ambito della Stagione Agorà. Punto di partenza del lavoro un’indagine su come viene ricordata la Liberazione dal nazifascismo negli altri Paesi europei. Borghesi, infatti, incontrerà alcuni sindaci di piccole comunità europee e chiederà che cosa è per loro la memoria della Seconda guerra mondiale, delle stragi nazifasciste, della Resistenza, dando vita a un discorso pubblico per allargare oltre i confini lo sguardo sul 25 Aprile, seguito da un monologo di Elena Cotugno tratto dallo spettacolo Giacomo. Un intervento d’arte drammatica in ambito politico, in cui Teatro dei Borgia mette a confronto due celebri discorsi di Matteotti in Parlamento.

L’Italia devastata dalla Guerra è poi al centro di uno spettacolo di e con Andrea Pennacchi, con musiche dal vivo di Giorgio Gobbo e Gianluca Segato, in scena il 25 aprile alle 21 al Teatro Magnani di Fidenza. In Mio padre, appunti sulla guerra civile, Andrea Pennacchi porta in scena sé stesso, racconta il suo viaggio di figlio alla ricerca del padre, a cui è costretto a dire addio in silenzio, della sua storia e delle vicissitudini nel suo ritorno in una Italia che ha vinto la guerra ma che dal conflitto è stata anche devastata.

“Ha ancora senso festeggiare la bellezza della libertà e della dignità del lavoro in un mondo dove le decisioni sono prese da pochi e non da molti, dove imperversa la propaganda, dove i dissenzienti diventano nemici, la competizione prende il posto della solidarietà e la logica della guerra vince su quella del dialogo? Noi crediamo di sì.” Attorno a questo profondo convincimento il Teatro delle Ariette costruisce un intero programma di Celebrazioni, che si snoda dal 25 aprile al 1° maggio a Castello di Serravalle (BO), dove vivono e lavorano i fondatori della compagnia, Stefano Pasquini e Paola Berselli, collegando “Due feste d’altri tempi”. Si parte appunto il 25 aprile con un pranzo autogestito, seguito alle 15 da Canto alla Terra gli eroi e il Mediterraneo, uno spettacolo di e con Giuseppe Cederna che legge e racconta il viaggio degli uomini e delle parole che hanno cambiato il mondo. A seguire verrà presentato il libro Quando il fumo si dirada. Momenti di una vita tra politica, arte e cultura partigiane di Federico Raponi. Il 28 aprile alle 18 va invece in scena Saturno figlio d’anarchia, di Cesare Albertano e Luigi Dadina, con Luigi Dadina e Paolo Baldini: il ricordo di un intellettuale ravennate, Nino Saturno Carnoli, che ha speso la sua vita tra politica, arte, ricerca storica e insegnamento. Si prosegue poi il 1° maggio con appuntamenti dedicati alla Festa del lavoro, tra cui Negri senza memoria, spettacolo di e con Alessandro Berti, e Le Chemin des Femmes, un coro di donne che promuove la ricerca musicale e la resistenza civile attraverso la voce.