- Data di pubblicazione
- 22/12/2023
- Ultima modifica
- 27/12/2023
Nel suo nuovo spettacolo “Rumba” Celestini fa il ritratto a San Francesco
Il 22 dicembre a Vignola e dal 26 al 28 dicembre a Bologna
Come sarebbe oggi San Francesco? E dove lo troveremmo? Tra i barboni che chiedono l’elemosina nel parcheggio di un supermercato? Tra i facchini africani che spostano pacchi in qualche grande magazzino della logistica? Parte da qui Ascanio Celestini per annodare i fili del suo nuovo spettacolo, un nuovo avvincente racconto teatrale che mette al centro una delle figure più affascinanti del Cristianesimo, quel santo d’Assisi, uomo anticonformista e predicatore di pace e fratellanza anche tra cristiani e musulmani, che ancora oggi dopo otto secoli ha molto da insegnare. Lo spettacolo, Rumba – L’Asino e il Bue del Presepe di San Francesco nel Parcheggio del Supermercato, sarà in scena nei teatri ERT, il 22 dicembre alle 20.30 al Teatro Fabbri di Vignola e dal 26 al 28 dicembre al Teatro Arena del Sole di Bologna. Un modo originale e ricco di senso per festeggiare il periodo natalizio. San Francesco, d’altronde, è stato anche il primo nella storia a realizzare il presepe, nella notte di Natale del 1223 nel piccolo paesino di Greccio: un bue, un asino e una mangiatoia. Niente altro, per mostrare la povertà in cui era nato Gesù. Nel periodo di creazione dello spettacolo l’autore ha incontrato proprio gli abitanti di Greccio e delle sue frazioni, per raccogliere storie di vita: un po’ registrando e un po’ trascrivendo i racconti in un diario.
“I preti chiedevano l’obolo per la guerra – scrive l’autore – alla fine della messa. Invece Francesco se ne va in Terra Santa a parlare coi crociati che non lo ascoltano. Poi parla coi musulmani. Lo ascoltano un po’ di più. Stupiti di un cristiano che arriva senza armi e cavallo, senza nemmeno le scarpe. E quando Francesco tornerà nella sua terra scriverà nella regola per i suoi frati che bisogna servire tutte le creature. Anche i musulmani. Chiederà a un frate che canti ogni sera dalla torre campanaria come ha imparato dai muezzin”. Nel racconto di Celestini, Francesco cerca i suoi poveri nel parcheggio davanti alla finestra della sua casa popolare; i personaggi sono tanti e condividono lo stesso asfalto, la stessa condizione umana: “Giobbe, magazziniere analfabeta che ha organizzato il magazzino senza nemmeno una parola scritta. La Signora delle Slot, rumena arrivata in Italia come prostituta che s’è ricomprata la propria libertà. Lo zingaro che ha cominciato a fumare a otto anni e sta ancora lì che fuma, accanto alla fontanella, davanti al bar”.