Oylem Goylem. In scena a Ferrara lo spettacolo cult di Moni Ovadia

Dal 25 al 27 novembre al Teatro Comunale

24 novembre 2022

Dal 25 al 27 novembre al Teatro Comunale di Ferrara va in scena uno degli spettacoli più amati della storia recente, un’opera cult di Moni Ovadia, attore, cantante e scrittore nato a Plovdiv, in Bulgaria. È Oylem Goylem, viaggio nel mondo di chi senza patria erra per il mondo, che da trent’anni racconta la memoria come viatico per il futuro. Un affresco del popolo ebraico attraverso la condizione dell’Ebreo errante, in cui s’incontrano la lingua, incredibile miscuglio di tedesco, ebraico, polacco, russo, ucraino e romeno, la musica e la cultura di un popolo straordinario.

Canti, musiche, storie, aneddoti, battute fulminanti e citazioni colte danno vita a uno spettacolo che fa ridere, sorridere e commuovere, alternando continuamente stili, toni, umorismo, festosità come antidoto contro violenze, intolleranze e razzismi vecchi e nuovi. Il tutto arricchito dalla presenza della musica dal vivo della Moni Ovadia Stage Orchestra composta da Maurizio Dehò al violino, Giovanna Famulari al violoncello, Paolo Rocca al clarinetto, Albert Mihai alla fisarmonica e Marian Serban al cymbalon, col suono a cura di Mauro Pagiaro.

“Ho sempre pensato che la condizione dell’esilio – scrive Moni Ovadia – oltre ad avere connotazioni di carattere socio-giuridico-esistenziali, dovesse essere riconosciuta per caratteri ‘organolettici’ e fra questi, di mio particolare interesse: il suono”. La musica, i canti, le ballate, le litanie, ma anche la voce che fa rivivere storielle, aneddoti e vivaci citazioni sono il cuore di questo lavoro che consegna un originale ritratto della cultura Yiddish. “So che i miei ascendenti hanno attraversato paesi, nazioni e perfino imperi – continua Ovadia – e le tracce di questi passaggi erano ancora ben visibili nei miei genitori, o mescolate fra di loro […]. Con una sorta di coazione a ripetere ‘postuma’ mi sento pulsionalmente attratto a frequentare le lingue del vagabondaggio reale e, anche attraverso ogni possibile pastiche linguistico, a sognare di costruire vagabondaggi immaginari”.

Sabato 26 alle ore 12 Moni Ovadia e i musicisti incontrano il pubblico, moderati dal direttore Marcello Corvino. L’ingresso è libero.