- Data di pubblicazione
- 10/09/2019
- Ultima modifica
- 11/09/2019
Pane e petrolio. Le Albe e le Ariette insieme
Dal 17 settembre al 2 ottobre a Ravenna e dal 31 ottobre al 3 novembre a Castelletto di Serravalle
Da molti anni Luigi Dadina, Paola Berselli e Stefano Pasquini seguono un sentiero teatrale che li allontana dalle ribalte più alla moda e dai velluti dei teatri, per avvicinarli alla provincia, agli operai, alla terra, agli animali da cortile, al cibo preparato con le mani. Co-fondatore del Teatro delle Albe di Ravenna il primo, e fondatori del Teatro delle Ariette, gli altri due, i tre sono da sempre legati da una comune postura rispetto alla vita nell’arte. Nell’altissima dignità e pienezza dell’umile, infatti, viaggiando su binari differenti ma paralleli, hanno cercato e trovato la radice del teatro, quell’incontro semplice tra le persone che brucia intorno a un’ideale, a una lotta per il bene comune e per una felicità che sa di pane sfornato in caso e di amici.
Dopo vent’anni di amicizia e di stima a distanza, l’incontro si compie adesso pienamente, naturalmente sulle assi di un palcoscenico, grazie a un progetto intitolato Pane e Petrolio, che Dadina, Berselli e Pasquini porteranno in scena dal 17 settembre al 2 ottobre al Teatro Rasi di Ravenna, e dal 31 ottobre al 3 novembre al Teatro delle Ariette, a Castello di Serravalle.
Il titolo, significativa dedica a Pier Paolo Pasolini, anticipa il senso di un incontro preparato nel tempo in cui emerge la radice comune delle loro storie, le origini umili di figli di un mondo contadino e operaio che oggi, nel velocissimo presente, sembra superato, ma di cui invece conserva tracce incrostate quella periferia e quella provincia il cui popolo rappresenta da sempre il pubblico ideale delle due compagnie: persone comuni, giovani, bambini, abitanti di Lido Adriano, Valsamoggia, Diol Kadd, Calais.
Insieme a Maurizio Ferraresi, storico collaboratore delle Ariette, i tre artisti racconteranno molte storie, quelle escluse dai libri di storia, quelle che intrecciando alto e basso, tragico e comico, passato e presente, possono forse rendere conto di un tempo e di uno spazio fatto di persone, di vite, di sogni. L’appuntamento speciale naturalmente è attorno a un tavolo, “per il tempo di uno spettacolo che assomiglia a un pranzo o a una cena che potrebbe essere l’ultima, la prima, oppure soltanto una cena qualsiasi, come in famiglia”.