Giorno della Memoria 2024

Spettacoli, mostre e reading in Emilia-Romagna

22 gennaio 2024

Il 27 gennaio si celebra il Giorno della Memoria. Questo appuntamento, istituito nel 2005 dalle Nazioni Unite per commemorare le vittime dell’Olocausto, diventa ogni anno più importante, perché con la progressiva scomparsa dei testimoni diretti la responsabilità di tenere viva la memoria dello sterminio degli Ebrei appartiene a tutti e a tutte. Una responsabilità che ha a che fare con il passato, ma soprattutto con il presente e con il futuro poiché, come ha scritto Primo Levi “Se è successo, vuol dire che può succedere ancora”. In Emilia-Romagna sono molti gli eventi legati a questa giornata, con spettacoli, lezioni, reading e concerti in tante città e lungo tutto il corso della settimana.
Proprio a Levi è dedicato Fuga. Ventuno poesie di Primo Levi, il reading, presentato in collaborazione con Fondazione Villa Emma, che Valter Malosti porta in scena il 29 gennaio alle 19 al Teatro Storchi di Modena, nell’ambito delle iniziative promosse dal Comitato per la Storia e le memorie del Novecento del Comune di Modena. Accompagnato dal sound designer GUP Alcaro e dal chitarrista Paolo Spaccamonti, Malosti – che dal 2019 esplora l’universo letterario di Levi, compie un viaggio appassionato nelle sorprendenti e lancinanti liriche che lo scrittore, sopravvissuto ai campi di sterminio, compose tra il 1946 e il 1985.

A Bologna, invece dal 22 gennaio 2024 prende avvio il progetto SASSOLINO, prodotto dal Teatro del Baraccano. Il progetto, che trae spunto dall’omonimo albo illustrato di Marius Marcinkevičius con le illustrazioni di Inga Dagilė, edito dalla casa editrice bolognese Caissa Italia, si compone di uno spettacolo di teatro e musica e di una mostra, che affrontano con delicatezza e sensibilità la storia, ancora poco nota in Italia, dell’efferato massacro di ebrei in Lituania, con l’obiettivo di storicizzare uno specifico avvenimento e sollecitare alla consapevolezza di alcuni avvenimenti storici. Scritto e diretto da Bruno Cappagli, lo spettacolo (in scena dal 25 al 27 gennaio) vede in scena due narratori che, oltre a raccontare una struggente storia di amore e amicizia, interpretano i due protagonisti Rivka e Eitan. Con loro un quintetto musicale, diretto da Giambattista Giocoli, che racconta di come la musica possa essere una culla di pace in alcuni momenti altamente drammatici. Le musiche eseguite sono di Arnold Schoenberg e Darius Milhaud, due compositori di origine ebraica. La mostra sarà invece visibile dal 22 gennaio al 4 febbraio nella Sala Manica Lunga di Palazzo d’Accursio.

Sempre a Bologna, il 25 gennaio alle 18.30 nell’Aula Absidale di Santa Lucia, va in scena lo spettacolo La Notte di archiviozeta, un evento promosso dall’Università di Bologna e dal Master Erasmus Mundus GEMMA – Women’s and Gender Studies, in collaborazione con il Tavolo Interistituzionale celebrazioni giorno della Memoria a cura di Cristina Demaria e Rita Monticelli. Il progetto è stato ideato da archiviozeta nel 2001, e tratto da La Nuit di Elie Wiesel (1928-2016), considerata una delle testimonianze più importanti sulla Shoah, una delle riflessioni più profonde sull’esistenza di Dio. Elie Wiesel (Premio Nobel per la Pace 1986) ha autorizzato per la prima volta l’adattamento teatrale dell’opera in cui testimonia la storia della deportazione e della morte ad Auschwitz e Buchenwald della sua famiglia, e ha accettato di collaborare al progetto leggendo in video alcune parti del suo libro. Nell’inserto video realizzato a Boston nel 2001 e proiettato durante lo spettacolo, Wiesel legge infatti alcune delle parti più sconvolgenti della sua testimonianza.

A Teatro Due di Parma – Spazio Bignardi – il 26 e 27 gennaio torna in scena L’Istruttoria di Peter Weiss, la regia più rappresentativa dell’intensa vita artistica di Gigi Dall’Aglio e una delle più importanti produzioni di Fondazione  Teatro Due. Dal debutto, nel 1984, lo spettacolo è stato portato in scena ogni anno, ininterrottamente, e ha contribuito in modo cruciale ad alimentare la fiamma della memoria accompagnando diverse generazioni nell’Inferno di Auschwitz. Atto di denuncia contro i criminali nazisti, L’Istruttoria venne scritto da Peter Weiss dopo aver assistito allo storico processo che si svolse a Francoforte dal 1963 al 1965 contro un gruppo di SS e di funzionari del lager di Auschwitz. Le 183 giornate del processo in cui vennero ascoltati 409 testimoni, 248 dei quali scelti tra i 1500 sopravvissuti, rappresentarono il primo tentativo da parte della Repubblica Federale Tedesca di far fronte alla questione delle responsabilità individuali, imputabili ad esecutori di ogni grado attivi nei recinti del lager.

Il teatro è protagonista anche nelle celebrazioni del Teatro delle Ariette, che il 27 gennaio, assieme al Collettivo La Notte e in doppia replica (ore 18 e ore 21) nel suo spazio in Valsamoggia presenta Testimone o imputato. Rivolgendo uno sguardo a L’Istruttoria di Peter Weis, Paola Berselli, Alessandro Memoli, Giuseppe Patti, Benedetta Paganini, Stefano Pasquini, Giorgia Vivarelli svolgono una riflessione sul concetto di colpevolezza: “Dedichiamo molto tempo a cercare colpevoli. Allestiamo istruttorie e processi.  A maggior ragione oggi, quando siamo chiamati in causa, ci domandiamo se siamo testimoni o imputati. Ci guardiamo intorno smarriti cercando i colpevoli e forse non pensiamo che i colpevoli sono nascosti dentro di noi”.

Sempre il 27 gennaio, in streaming sul sito di Lenz Fondazione, si potrà vedere Rosa Winkel [Triangolo rosa], creazione del 2018 di Maria Federica Maestri e Francesco Pititto, su deportazione e sterminio degli omosessuali nei campi di concentramento nazisti. L’opera fa parte del progetto teatrale e visuale permanente su Resistenza e Olocausto, che vedrà nel 2024 la ripresa della macro video-installazione PICCINE dedicata alle Partigiane adolescenti di Parma, in occasione delle Celebrazioni del 25 Aprile.

Sono poi molti e di varia natura gli appuntamenti proposti dall’Amministrazione comunale di Casalecchio di Reno, con il coordinamento del Servizio Casalecchio delle Culture e in co-progettazione con il Tavolo della Memoria Civile. Si inizia il 23 gennaio, alle 18, alla Casa della Conoscenza (anche in diretta streaming sulla pagina Facebook e il canale YouTube della biblioteca), con la presentazione del libro Storia di una resistenza. Gli internati militari italiani di Marcello De Caro (Ciesse Edizioni, 2022), che vedrà l’intervento dell’autore, in conversazione con Patrizia Zanasi, presidentessa sezione ANEI Marzabotto, e Andrea Nerozzi, presidente sezione ANPI Vado di Monzuno. Il 24 gennaio, alle 18 alla Casa per la Pace “La Filanda”  si terrà invece Facciamo memoria: Il senso del ricordare, incontro con Elena Monicelli, direttrice della Scuola di Pace di Monte Sole, mentre il 25 gennaio alle 10 in Piazza del Popolo è in programma la cerimonia istituzionale con la deposizione di fiori presso le Pietre d’inciampo, per poi proseguire, per le scuole secondarie del territorio, al Teatro comunale Laura Betti, con la proiezione di un film sui temi del Giorno della Memoria e l’esibizione musicale del coro e dell’orchestra dell’Istituto Comprensivo Centro. Alle ore 15 in Municipio si terrà invece il Consiglio comunale straordinario dedicato al Giorno della Memoria a cui parteciperà un rappresentante di ANED e concluderà la giornata, alle 18 nella Piazza delle Culture della Casa della Conoscenza (e in diretta streaming) È avvenuto, quindi può accadere di nuovo, lettura-spettacolo del Gruppo Legg’Io. La lettura-spettacolo viene proposta anche in mattinata per le scuole, con la partecipazione del Coro Archè, gruppo di ricerca sonora diretto da Andrea Doskocilova. Il 26 gennaio, alle ore 20.30 nella Piazza delle Culture della Casa della Conoscenza, si terrà invece la proiezione del film Lettere d’Archivio di Davide Rizzo, sui professionisti ebrei dell’ambito bolognese – architetti ed ingegneri – che subirono le conseguenze delle leggi razziali. Nel Giorno della Memoria, sabato 27 gennaio, infine, le bandiere dell’Italia e dell’Unione Europea verranno poi esposte a mezz’asta e si vedrà La carne dell’orso, narrazione scenica con parole, immagini e musica a cura di Edvige Ciranna, con l’accompagnamento musicale di Giorgio Tacconi, in programma alle 20.30 alla Casa della Conoscenza.

A Ferrara le celebrazioni sono già cominciate la scorsa settimana con Il cacciatore di nazisti, uno spettacolo con Remo Girone al Teatro Comunale, andato il scena il 19 gennaio e 20 gennaio. Si prosegue con il ricco calendario il 22 gennaio al Ridotto del Teatro Comunale, dove alle 21 l’Università degli studi di Ferrara propone Messia e rivoluzione – Storia e storie del Bund, con la voce di Miriam Camerini, Angelo Baselli al clarinetto, Gianluca Casadei alla fisarmonica e Rocco Rosignoli (violino, contrabbasso e chitarra). Martedì 30 gennaio alle 11.30, la Scuola Primaria di San Martino sarà poi intitolata a Bruno Farber, il più giovane deportato di origine goriziana, ucciso ad Auschwitz all’età di 3 mesi e 19 giorni. Molte anche le iniziative delle biblioteche cittadine, con presentazioni di libri di Alberto Cavaglion, Antonio Leggiero e Mercedes Monmany, con lo spettacolo Angela ed Eva ispirato alla storia di Angela Reinhardt, a cura di Officina Teatrale Actuar e con il reading musicale Racconti di speranza: i bambini che ce l’hanno fatta.

Il Quartetto Prometeo propone invece il 27 gennaio al Teatro Pavarotti Freni di Modena il  Concerto della Memoria e del Dialogo. In programma musiche di Giorgio Federico Ghedini Quartetto per archi n. 3 (in un solo tempo); Dmitrij Šostakovich Quartetto per archi n. 8 in do minore op. 110; David Lang Wrek, Wed; Steve Reich Different Trains. L’evento è in collaborazione con Associazione Amici della Musica di Modena.

È stata invece inaugurata il 21 gennaio, al Museo ebraico di Bologna, la mostra “La famiglia Rimini. Storie di emigrazione, deportazioni, fughe e solidarietà”, curata dal Museo con il patrocinio della Regione. La storia di una famiglia, i Rimini, è la lente attraverso cui raccontare la realtà degli ebrei in Italia nei primi decenni del Novecento. Divisa in quattro rami familiari, affronta diversi destini nel periodo della cosiddetta “persecuzione delle vite”, dopo l’8 settembre 1943. Alcuni emigrarono in Brasile, altri furono deportati dietro delazione, altri ancora furono aiutati a nascondersi e si salvarono grazie a persone poi riconosciute tra I Giusti tra le Nazioni dallo Yad Vashem, l’istituzione nazionale per la Memoria della Shoah di Gerusalemme.

Da non perdere infine gli appuntamenti della Settimana della Memoria a Casa Cervi. Protagonista è Il Peso della Legge. Le conseguenze delle politiche razziste in Italia, mostra itinerante inaugurata il 21 gennaio in Sala Genoeffa Cocconi e realizzata in collaborazione con il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah-MEIS e il Liceo Scientifico “A. Roiti” di Ferrara. La mostra, attraverso fotografie, immagini e testi, esplora le drammatiche conseguenze delle politiche razziste in Italia durante il periodo delle leggi razziali fasciste del 1938, offrendo uno sguardo approfondito sull’impatto devastante che le leggi razziali ebbero sulle famiglie ebraiche italiane, raccontando le vicende di quattro famiglie: i Bassani, i Vita, i Mortara e i Finzi. La mostra sarà aperta al pubblico presso la sala espositiva di Casa Cervi dal 21 gennaio al 3 marzo, durante gli orari di apertura del Museo e il 27 gennaio, in occasione del Giorno della Memoria, saranno offerte visite guidate gratuite alle ore 11 e alle ore 15. Fra le iniziative della “Settimana della Memoria a Casa Cervi” rientrano poi anche le letture in classe per gli studenti della scuola primaria e secondaria di Gattatico e Campegine, in programma dal 22 gennaio al 2 febbraio, a cura delle Biblioteche di Gattatico e Campegine e della Biblioteca per ragazzi “Il Mappamondo” di Casa Cervi.