La XVI edizione del Festival Aperto celebra l’Articolo 11 della Costituzione

Dal 17 settembre al 24 novembre a Reggio Emilia

22 agosto 2024

Oltre trenta spettacoli e undici tra prime assolute e prime italiane, ma anche workshop, incontri e altri appuntamenti per percorrere il mondo intero attraverso i linguaggi dell’arte e celebrare in palcoscenico la fratellanza tra i popoli. In un momento storico nel quale sembra che manchino le parole per dire l’orrore delle guerre che ci circondano, il Festival Aperto di Reggio Emilia adotta quelle dell’Articolo 11 della nostra Costituzione per offrire un punto di vista di pace, uno sguardo aperto a paesi, storie, città e culture da tutto il pianeta. Alle altissime parole di quell’articolo – “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali” –  è dedicata la XVI edizione del Festival organizzato da Fondazione I Teatri col Reggio Parma Festival, che si svolgerà tra Teatro Municipale Valli, Teatro Ariosto, Teatro Cavallerizza, Sala Verdi, Chiostri di San Pietro, Collezione Maramotti accogliendo musicisti, danzatori, circensi, performer, coreografi, artisti italiani e internazionali dal 17 settembre al 24 novembre.

Gli appuntamenti musicali si aprono il 21 settembre con Flamenco Criollo, creazione del jazzista cubano residente a New York, Aruán Ortiz: una grande compagine di musici e danzatrici da tre continenti, che raccontano tre radici del flamenco: la radice arabo-andalusa, le culture afro-cubane, il medioriente. Lo sciamano di ghiaccio (24 settembre), per la regia di Fabio Cherstich, ha invece al centro la cultura Inuit del Canada/Groenlandia, con musicisti italiani e vocalità Inuit. Dall’Islanda il 28 settembre arriva poi la cantautrice Emiliana Torrini con Miss Flower, nuovo album e nuovo tour. L’elettronica audio-video-laser di Asbu è creata dal duo catalano-sloveno Synspecies, per finzioni speculative ad alta tecnologia, in scena il 5 ottobre. L’11 ottobre Giacomo Baldelli, italiano residente e attivo a New York si trasforma in un Virtual Electric Guitar Ensemble ricco di risonanze metropolitane. Il 12 ottobre Nuvolario di OHT emula invece gli stati cangianti delle nuvole, movimento percettivamente affine alla Music for 18 Musicians di Steve Reich. In programma poi il 5 e 6 ottobre un nuovo progetto di Andrea Molino, Il Popolo giusto vuole la neve, ritratto di Reggio Emilia come città multietnica e glocale. Ancora sul fronte musica, il 13 ottobre l’elettronica europea di Lorenzo Bianchi Hoesch e il maqam mediorientale di Amir ElSaffar dialogano in Inner Spaces, incrocio di geografie esterne e interiori, mentre il 19 ottobre il quartetto jazz della chitarrista Eleonora Strino presenta un progetto sul sud: Mediterranean Songs. Il 25 ottobre Otomo Yoshihide, chitarrista e bandleader free, porta dal Giappone il suo grande organico, la Special Big Band, e un messaggio politico: “lanciare tanti piccoli sassi può smuovere la montagna”. L’8 novembre, poi, la vocalist italiana Camilla Battaglia e il pianista statunitense Matt Mitchell omaggiano Amelia Rosselli. Studio per una pratica dell’estasi di Luigi Ceccarelli, con John De Leo, mette invece in connessione mondi fra loro remotissimi: il canto gregoriano, il canto dei monaci buddisti tibetani, e le più avanzate tecniche elettroniche e vocali, in una ricerca della spiritualità umana al di là di ogni religione (9 e 10 novembre). Il mondo shakespeariano strano-esotico della Tempesta del Bardo è musicalmente raffigurato da  FontanaMIX Ensemble  nel Tempest Songbook (10 novembre), mentre in Camera d’aria. Beckett, Kagel, Magritte, Laura Faoro – autrice, flautista, recitante – realizza un viaggio intorno ai travagli ora lancinanti ora grotteschi dello scrittore irlandese Beckett e del compositore argentino-tedesco Kagel (22 novembre).

Sono tantissimi poi gli appuntamenti con la danza. Il collettivo (LA)HORDE, alla direzione del Ballet National de Marseille, racconta con uno spettacolo travolgente le passioni, la forza e le fragilità della generazione Z (26 ottobre), mentre Folkå, in prima nazionale, segna il ritorno dell’acclamato NDT2, assieme al visionario coreografo Marcos Morau (23, 24 novembre) e dalla Grecia, Euripides Laskaridis con Lapis Lazuli si ispira all’affascinante pietra semipreziosa blu rinomata per il suo comportamento imprevedibile sotto pressione (27 ottobre). Dalla Cina arriva invece la Tao Dance Theater, Leone d’Argento alla Biennale della Danza 2023, considerata uno dei fenomeni più interessanti della scena contemporanea internazionale (30 ottobre), Molto atteso è poi Trajal Harrell, tra i maggiori danzatori e coreografi americani, che mette sul palco sette danzatori trasportati da The Köln Concert di Keith Jarrett, la registrazione jazz per pianoforte più famosa di tutti i tempi (2 novembre). Quanto agli italiani, Alessandro Sciarroni in Save the last dance for me parte alla riscoperta della polka chinata, ballo dei primi del Novecento e pressoché estinto (2 e 3 novembre), mentre Annamaria Ajmone ne I pianti e i lamenti dei pesci fossili intraprende una ricerca sulla superficie del corpo (9 e 10 novembre). CCN Aterballetto presenterà poi la versione site specific de Il combattimento di Tancredi e Clorinda, di Monteverdi, con regia e visual di Fabio Cherstich e coreografia di Philippe Kratz. Sono invece speciali inviti alla riscoperta del senso di comunità In Comune di Centre Chorégraphique National de Nantes / Ambra Senatore (29 settembre) e The Pretty Things della Compagnie Catherine Gaudet (4 ottobre). Da non perdere poi gli esiti di alcune speciale collaborazioni.

Con Collezione Maramotti e Max Mara, Aperto realizza infatti il site specific di Anna Teresa de Keersmaeker/ Rosas, maestra della danza contemporanea mondiale, impegnata con i suoi danzatori a “leggere” gli spazi della Collezione d’arte contemporanea (dal 22 al 24 novembre), mentre con la Fondazione Palazzo Magnani il festival organizza le visite coreografiche di Camilla Monga e MM Contemporary Dance Company alla mostra di David Tremlett, che sarà inaugurata con la presenza della chitarra di Giacomo Baldelli (26 e 27 ottobre). Assieme al Festival Dinamico si realizza invece un site specific ai Chiostri di San Pietro della Compagnia Quattrox4, ispirata alle città invisibili di Calvino (28 e 29 settembre), mentre con la Fondazione per lo Sport Aperto firma il progetto Athletes di Simona Bertozzi Nexus, tra danza, sport e vocalità (29 settembre). Continua inoltre la partnership con il Teatro Sociale di Gualtieri, che proporrà lo spettacolo vincitore del Premio della Critica del Progetto Direction Under 30.