Un amore così grande. Il tango delle capinere di Emma Dante

All’Arena del Sole di Bologna dal 2 al 5 marzo

28 febbraio 2023

In Ballarini, spettacolo del 2010, terzo capitolo della fortunata Trilogia degli occhiali di Emma Dante, un uomo e una donna anziani festeggiavano l’arrivo di un nuovo anno ballando a ritroso la loro storia d’amore sulle note di vecchie canzoni. Nel nuovo Il tango delle capinere, che approda all’Arena del Sole di Bologna dal 2 al 5 marzo, dopo il debutto a Palermo nello scorso gennaio, ritroviamo i due teneri amanti ancora una volta davanti al baule dei ricordi. Lo spettacolo, che tra i produttori vede anche ERT – Teatro Nazionale, è infatti una evoluzione dello studio del 2010. In scena ci sono Sabino Civilleri e Manuela Lo Sicco, interpreti che con Emma Dante hanno condiviso un lungo percorso, condividendo il legame con la lingua e la cultura siciliana che le drammaturgie dell’autrice e regista esprimono in modo originale e inconfondibile da oltre vent’anni.

Era il 2001 infatti quando l’artista palermitana vinse il Premio Scenario 2001 con mPalermu, uno dei tre capolavori della trilogia della famiglia siciliana che l’hanno portata alla ribalta nazionale. Nei vent’anni trascorsi al timone della sua compagnia Sud Costa Occidentale, la regista è diventata poi una delle artiste più apprezzate e premiate d’Europa, firmando una ventina di spettacoli messi in scena sui più prestigiosi palcoscenici internazionali, ma anche una serie di opere liriche e due film. La sua creatività, che affonda le radici una cultura popolare che fa dialogare vivi e morti, passato e presente, le è valso moltissimi teatrali e ben Cinque nastri d’argento per Le sorelle Macaluso, film del 2020 tratto dall’omonimo e pluripremiato spettacolo che la Dante ha creato nel 2014.

Come in Ballarini, nel Tango delle capinere è l’ultimo dell’anno, sta per scoccare la mezzanotte, e i due amanti si ritrovano davanti al baule dei ricordi. “Lui estrae dalla tasca una manciata di coriandoli. Li lancia in aria. Buon anno, amore mio! La donna estrae dal baule un velo da sposa, poi ruota la manovella di un piccolo carillon” si legge nelle note. I due ballano, si baciano, rivivono i momenti più belli della loro vita proprio come in un carillon che inverte il percorso e li riporta indietro nel tempo. Rispetto al lavoro del 2010, “Il tango delle capinere diventa uno spettacolo a sé stante che, componendo il mosaico dei ricordi, rende più sopportabile la solitudine di una donna giunta nell’ultima fase della vita”.