Un metafisico Giulio Cesare. Il nuovo allestimento del capolavoro di Händel

Il 17 e 19 gennaio a Ravenna e il 24 e 26 gennaio a Modena

15 gennaio 2025

Un grande universo metafisico ispirato all’Egitto: così Chiara Muti ha immaginato lo spazio scenico del Giulio Cesare di Händel, capolavoro barocco che combina profondità emotiva e raffinatezza della musica, che andrà in scena in una nuova produzione, diretta da Ottavio Dantone, in apertura della Stagione d’Opera e Danza del Teatro Alighieri di Ravenna. L’appuntamento è per venerdì 17 gennaio alle 20.30 e domenica 19 gennaio alle 15.30 e poi il 24 e 26 gennaio al Teatro Pavarotti Freni di Modena.

La prima sarà trasmessa in diretta dall’Alighieri, a inaugurare la rassegna 2025 di OperaStreaming, il primo portale regionale di opera lirica al mondo promosso dall’assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna in collaborazione con gli enti lirici del territorio, il coordinamento del Teatro Comunale di Modena. Dopo il Tamerlano del 2023 e la Trilogia d’Autunno 2024, continua quindi la collaborazione con Accademia Bizantina e Ottavio Dantone per portare in scena all’Alighieri il repertorio melodrammatico del Seicento e primo Settecento, meno frequentato di quello dei secoli successivi. Ravenna, dove la nuova produzione debutta, è in testa a una cordata che include Modena, Piacenza, Reggio Emilia, Lucca e la Fondazione Haydn di Bolzano e Trento.

Il ruolo di Giulio Cesare è stato affidato a Raffaele Pe, mentre Cleopatra è Marie Lys. Delphine Galou veste i panni della moglie di Pompeo, Cornelia, mentre Tolomeo, fratello e rivale di Cleopatra per il trono d’Egitto, è Filippo Mineccia. Completano il cast Davide Giangregorio come Achilla, Federico Fiorio come Sesto, Andrea Gavagnin come Nireno e Clemente Antonio Daliotti come Curio. Saranno tutti e tutte loro a dare vita alla vicenda ambientata ad Alessandra d’Egitto e dintorni, che prende le mosse dall’episodio storico della campagna compiuta da Giulio Cesare nel 48-47 a.C, quando inseguì il nemico Pomepo fino alle sponde del fiume Nilo. Nel suo dramma musicale in tre atti, su libretto di Nicola Francesco Haym (dal Giulio Cesare in Egitto di Bussani), e la cui prima rappresentazione risale al 20 febbraio 1724 (al King’s Theatre di Londra), Georg Friedrich Händel ci rivela un Giulio Cesare non più fredda statua di marmo, ma un essere umano con la sua interiorità e i suoi sentimenti. D’altronde, come sottolinea Ottavio Dantone, “è un’opera che tutti dovrebbero conoscere per la sua perfetta sintesi di storia e mito e di musica e teatro”.

Temi e storia di questo capolavoro saranno oggetto dell’incontro Prima dell’opera di giovedì 16 gennaio, in programma alle 18 nel Salone Nobile di Palazzo Rasponi dalle Teste. Luca Baccolini – collaboratore di La Repubblica e redattore di Classic Voice – guiderà una conversazione con Muti e Dantone. La cornice di Palazzo Rasponi dalle Teste accoglierà anche i successivi appuntamenti  di Prima dell’opera, tutti a ingresso libero, dedicati rispettivamente a La vestale di Spontini (giovedì 27 febbraio) con Emilio Sala e a Tosca di Puccini (martedì 25 marzo) con Carla Moreni.