- Data di pubblicazione
- 19/10/2023
- Ultima modifica
- 19/10/2023
I linguaggi del corpo. Nei Teatri ERT arriva la seconda edizione di Carne
Dal 19 al 22 ottobre a Bologna il prologo della rassegna
Ventiquattro spettacoli per esplorare la dimensione narrativa del corpo e il suo potenziale simbolico. Dal 19 ottobre torna Carne, la rassegna di danza di Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale dedicata alla drammaturgia fisica e curata dalla coreografa e danzatrice Michela Lucenti. “Carne – spiega la curatrice – punta l’attenzione su un corpo non solo armonico, ma che si prenda la responsabilità di agire sulla scena accettando lo statuto simbolico che le immagini del suo racconto propongono”. Andando alla ricerca di un “teatro fisico popolare” il programma accoglie una pluralità di linguaggi, provenienze geografiche e origini culturali: grandi maestri e talenti emergenti ma anche percorsi dedicati al territorio.
Si comincia a Bologna con un Prologo di quattro giornate che si snoda tra il Teatro Arena del Sole e il Teatro delle Moline, dal 19 al 22 ottobre. Tra le presenze più attese quella del coreografo israeliano Sharon Fridman, maestro della contact improvisation, che avrebbe dovuto condurre a Modena il laboratorio con le allieve e gli allievi della scuola di ERT Iolanda Gazzerro, con una dimostrazione finale del percorso pedagogico a Bologna, dove avrebbe presentato anche un medley di tre sue differenti creazioni, Tres Piezas Cortas. A causa dei recenti sviluppi del conflitto israelo-palestinese lo spettacolo è stato annullato, mentre il laboratorio e l’esito Le parole del corpo, il Corso di Alta Formazione della Scuola di Teatro Iolanda Gazzerro di ERT, cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo e Regione Emilia-Romagna, sono stati curati dalla danzatrice e collaboratrice storica di Sharon Fridman, Melania Olcina, in condivisione con il coreografo. L’appuntamento con lo spettacolo è il 20 ottobre all’Arena del Sole, in Sala de Berardinis, preceduto da una introduzione di Lucenti e Fridman e seguito da Eclissi, lavoro conclusivo del percorso tenuto da Michela Lucenti sempre con le allieve e gli allievi della Scuola Iolanda Gazzerro.
Dal 19 al 21 ottobre debutta poi in prima assoluta in Sala Salmon All about Adam – Indagine danzata sul maschile italiano, un progetto nato dal dialogo fra il regista e attore Giuliano Scarpinato, il performer Cristian Cucco e il musicista Giacomo Agnifili, sui modelli che hanno formato la loro identità dagli anni ‘80 a oggi. Lo spettacolo è un’indagine danzata sulla storia del maschile nel suo specifico italiano, ma anche una proposta di un nuovo codice da rifondare dopo la fine di quel sistema di valori. Dal 20 al 22 ottobre al Teatro delle Moline si vedrà invece Não Não (Primo studio), performance coreografata e diretta da Federica Rosellini e Francesca Zaccaria. Attrice l’una e danzatrice l’altra, le due artiste si mettono in gioco in un progetto ibrido, che fonde il teatro con l’arte della ceroplastica, un corpo a corpo con la materia scultorea.
Dopo il Prologo la rassegna si sviluppa poi da novembre a maggio con una ventina di appuntamenti tra i quali altre quattro prime assolute: Elizabeth I Sorry for what, ideato e diretto da Giulia Spattini/Balletto Civile, un racconto del personaggio storico di Elisabetta I dal punto di vista interno della coscienza della futura regina d’Inghilterra, che si dibatte fra la sua identità di donna e la responsabilità del governo del paese (dal 23 al 26 novembre al DAMSLab di Bologna); Les Fleurs di Michela Lucenti /Balletto Civile, che riprendendo il noto titolo dell’opera di Baudelaire, si concentra sul linguaggio poetico e su come questo abbia un impatto rivoluzionario sul corpo contemporaneo (dal 7 al 17 dicembre all’Arena del Sole di Bologna); un nuovo lavoro di Hannes Langolf, coreografo e danzatore tedesco con base a Londra, protagonista degli ultimi spettacoli del celebre DV8 Physical Theatre, che in questo spettacolo (dal titolo ancora da definire) darà vita a un’ode pubblica alla vulnerabilità e all’insicurezza, una difesa della nostra possibilità di cambiare per mantenerci vivi e consapevoli di sé (8 marzo, Teatro Bonci di Cesena e 10 marzo Arena del Sole di Bologna); I’m not a hero di Emanuela Serra / Balletto Civile, autrice, regista e performer, che insieme al coreografo e danzatore Alessandro Pallecchi, porta in scena “una riflessione psichedelica sulla società, sul ruolo del potere, sul destino della libertà” (dal 7 al 12 maggio al Teatro delle Moline di Bologna). Tra i molti appuntamenti con i maestri internazionali della danza segnaliamo invece almeno il dittico Un jour nouveau/ Birthday Party firmato da due maestri della danza francese, Rachid Ouramdane e Angelin Preljocaj (27 marzo al Bonci di Cesena) e quello con il coreografo e danzatore giapponese Saburo Teshigawara, Leone d’Oro alla carriera della Biennale Danza 2022, che a Bologna presenta The idiot, intenso passo a due danzato con la sua “musa” e storica collaboratrice Rihoko Sato (9 aprile).