- Data di pubblicazione
- 28/04/2020
- Ultima modifica
- 28/04/2020
#laculturanonsiferma. Largo alla regina. Tre pièce di Carolyn Carlson per celebrare la danza
Giornata Mondiale della Danza con Now, Immersion e Dialogue with Rothko
Non poteva che esserci lei, Carolyn Carlson, la regina indiscussa della danza, la nomade californiana che ha attraversato il mondo e lo ha cambiato per sempre, al centro del palinsesto con il quale il 29 aprile #laculturanonsiferma festeggia la Giornata Mondiale della Danza con un programma ideato insieme ad Ater Fondazione e dedicato interamente a uno dei linguaggi più poetici, potenti e all’avanguardia della contemporaneità. Di poesia visiva, d’altronde, preferisce parlare anche la stessa artista per definire il suo lavoro coreografico votato fin dall’inizio alla filosofia e alla spiritualità, che le è valso il Leone d’oro alla Carriera nel 2006. Un lavoro di ricerca su pensiero e linguaggio che ha scritto pagine di storia, contribuito a dare vita alla danza contemporanea e che da quarant’anni, con oltre cento creazioni all’attivo, influenza intere generazioni di danzatori e coreografi.
Coreografa, pedagoga, direttrice artistica, poetessa e filmaker, Carolyn Carlson è una vera leggenda della danza che ha viaggiato instancabilmente facendo tappa nei maggiori avamposti artistici internazionali, dalla compagnia di Alwin Nikolais di New York (dove si forma, diventandone emblema e lead soloist) a quella di Anne Béranger in Francia, dall’Opéra di Parigi al Teatrodanza de La Fenice di Venezia, dal Théâtre de la Ville a Helsinki, dal Ballet Cullberg alla Cartoucherie di Parigi, dalla Biennale di Venezia a Roubai. Il pubblico della nostra regione la conosce e ama da moltissimi anni. Solo lo scorso ottobre il Teatro Comunale di Ferrara ha ospitato in prima nazionale il suo recente Crossraods to Synchronicity, uno spettacolo sulla non casualità delle coincidenze ispirato al pensiero del filosofo Carl Jung, dove sei danzatori in scena raccontano la vita nei suoi caratteri eterni, come una magnifica avventura fatta di incontri, relazioni, amori e perdite. Andando a ritroso nel tempo ritroviamo la sua compagnia ospite con Now al Teatro Valli di Reggio Emilia e al Teatro Alighieri di Ravenna, mentre la stessa Carlson ha calcato le scene dei palcoscenici regionali interpretando alcuni suoi memorabili soli, come Immersion al Teatro Regio di Parma, al Teatro Fabbri di Forlì, al Teatro Duse di Bologna e al Teatro Comunale di Carpi.
Due dei tre spettacoli in programma su Lepida Tv e Spettacolo/Emilia Romagna Creativa sono appunto Immersion e Now. Il primo è un solo creato nel 2010 che vede la Carlson fare i conti con il suo elemento preferito, ovvero l’acqua. Nei panni di una magnifica, eterna water lady, la coreografa/danzatrice s’immerge nella fluidità e incarna il gesto puro come un’espressione del movimento acquatico nella sua metamorfosi infinita.
Now è invece la coreografia che ha inaugurato la residenza di due anni della Carolyn Carlson Company al Théâtre National di Chaillot a Parigi, dove ha debuttato nel 2014. Su musica originale del compositore francese Renè Aubry (suo fedele collaboratore fin dagli anni Ottanta), lo spettacolo prende ispirazione dal testo La poétique de l’espace del filosofo francese Gaston Bachelard, che nelle parole della stessa Carlson “evoca la progressione dell’intimità verso l’immensità, il modo in cui il microcosmo diventa macrocosmo. Oggi viviamo nel nostro spazio individuale ma non possiamo dimenticare che facciamo parte della Natura che fa a sua volta parte del cosmo. In Now, voglio parlare proprio di queste diverse dimensioni.” Il titolo indica un richiamo alla necessità di trovare il tempo per stare nel presente, un richiamo al qui e ora di una possibilità di vitalità estrema da non rimandare mai a domani.
Terzo spettacolo in programma nel nostro cartellone è Dialogue with Rothko del 2013, un incontro tra la coreografa e l’universo pittorico dell’artista famoso per la sua pittura avvolgente e meditativa, per opere capaci di raggiungere abissi profondi tramite colori e forme semplici che rimandano all’essenzialità dell’umano. Lo spettacolo è in effetti una immersione profonda nell’istante presente in cui parole e gesti rivelano la vera natura dell’essere.