Alla fine del 1700, per scongiurare i rischi di incendio che minacciavano il teatrino in legno ricavato nella “Fabbrica dell’Abbondanza”, dove si conservava il frumento, il Consiglio cittadino di Bagnacavallo deliberò di costruire una nuova sala a poca distanza dal Palazzo Comunale. Il progetto, affidato al disegno neoclassico dell’architetto bolognese Filippo Antolini e ai pennelli del pittore ferrarese Francesco Migliari, venne realizzato solo quarant’anni dopo ma il risultato valse il tempo speso: platea a ferro di cavallo, tre ordini di palchi più un loggione con archi a tutto sesto, soffitto affrescato con volta a ombrello. Inaugurato nel 1845 con una doppia rappresentazione lirica ‒ “Ernani” di Giuseppe Verdi e “Parisina” di Gaetano Donizetti ‒ il teatro verrà intitolato al commediografo Carlo Goldoni nel 1907, bicentenario della sua nascita: il padre era stato medico condotto nel paese romagnolo, dove è sepolto.
La gestione attuale è affidata dal Comune di Bagnacavallo ad “Accademia Perduta / Romagna Teatri”, il centro di produzione diretto da Ruggero Sintoni e Claudio Casadio, attivo dal 1982 con spettacoli rivolti ai più giovani, tematiche imperniate sull’impegno civile e importanti collaborazioni dentro e fuori i confini nazionali. Il cartellone spazia tra prosa, teatro per ragazzi, proposte di ricerca e musica d’autore.